Il consumatore è mobile, qual piuma al vento

Secondo il presidente di Eurisko si profila un neomarketing che dovrà dominare i feedback degli utenti sempre più avvezzi alla Rete

Il consumatore è mobile. E’ veloce, ha più possibilità di confronto tra
offerte e marche e ha a disposizione luoghi di acquisto sempre più inediti.
Giuseppe Minoia, presidente di Eurisko sintetizza così la situazione del “consumatore-utente” nel seminario sul consumatore e la rete svoltosi nei giorni scorsi a Milano.

Secondo Minoia i consumatori da semplici lettori sono diventati anche coautori (citizen journalism, blog e altro) con approfondimenti sempre più personalizzati e virali. In più il consumatore mobile è diventato prosumerista (produttore-consumatore) ed è “più capace di saltare passaggi obbligati effettuando acquisti disintermediati risparmiando tempo e denaro”.



Questa quota in più di sapere a
disposizione

si traduce in maggiore precisione e profondità delle richieste, più tempo a disposizione per nuove esperienze e più energie da dedicare alle esperienze che diventano di valore.

Il
prosumerismo è sotto gli occhi di tutti attraverso le varie forme di
protagonismo in rete che vanno dai blog ai siti personali al social networking.
Un protagonismo che colpisce i giornalisti, più di prima sotto l’occhio dei
lettori, ma coinvolge anche le aziende. Come è il caso di Fiat che con il
progetto “500 wants you” ha cercato di coinvolgere i clienti sul
progetto della nuova vettura.



Anche la pubblicità rimane
coinvolta
in questo passaggio. Gli utenti rischiano di impossessarsi
della comunicazione dell’azienda, mentre la viralità da guerrilla marketing
diventa modus operandi. “La velocità comunicazionale del mondo Internet e la
sua customizzazione
– osserva Minoia – non possono che mettere in crisi
i
“vecchi” format e le pianificazioni mediatiche “classiche”:
si profila così un neomarketing della neocomunicazione, con nuovi
contenuti/linguaggi/format/target di riferimento”.
Compito del nuovo marketing sarà di dominare i
feedback degli utenti prosumer, individuare programmi di analisi delle nuove
forme di knowledge (blog, community, etc.), procedere per trasversalità e
orizzontalità culturali, ricorrendo alle intersezioni di genere e di prodotto,
di esperienza e di sapere esperto dell’utente/consumatore.

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