Stando al rapporto redatto dalla Fondazione Rosselli, entro il 2005, nel nostro Paese, il numero di cellulari 3G dovrebbe raggiungere quota 10 milioni di unità
14 gennaio 2003 Il rapporto annuale redatto dalla Fondazione Rosselli sulla telefonia in Italia parla chiaro. Da qui al 2005 lo sviluppo delle tecnologie di terza generazione potrebbe portare a quota 47 milioni il numero totale di dispositivi venduti. Di questi, poco meno di 10 milioni potrebbero essere dotati di tecnologia Umts. Una stima prudenziale, dettata dal ritardo nel lancio sul mercato di casa nostra di applicazioni e servizi di nuova generazione, frenato dalla scarsità d’offerta in termini di contenuti applicativi che, di per sé, non giustifica la richiesta di maggiore banda e prestazioni di Rete. Insomma, la vera sfida per operatori telco e Isp è, e rimane, quella di trasformare gli utenti in consumatori di nuovi servizi, terminali e applicazioni. In ballo ci sarebbe un incremento dei ricavi da accesso che, in Italia, entro il 2005, è stimato superiore ai 2.320 milioni di euro, rispetto ai 110 milioni raggiunti nel 2001.