Il futuro di Amd tra portatili, server e il chip Hammer

In un incontro con gli analisti, il Ceo dell’azienda Jerry Sanders ha tracciato le direttive che la società seguirà il prossimo anno e ha delineato la nuova roadmap dei processori

Il 2001 per Amd è stato l’anno dell’affermazione sul versante desktop. La
società ha rosicchiato share a Intel e ha iniziato a far conoscere al grande
pubblico il proprio brand. Pur continuando a lavorare in questa direzione, e con
il nuovo model number c’è parecchio da fare, per l’anno a venire il focus
principale dell’azienda sarà il segmento dei portatili, mentre nel 2003 gli
sforzi della società saranno concentrati sul lancio del chip di nuova
generazione Hammer.


Questa è la linea strategica che ha tracciato il Ceo di Amd Jerry Sanders al
meeting annuale con gli analisti. Sanders ha inoltre precisato: “Dal prossimo
anno, al posto dell’attuale duopolio (Microsoft-Intel) avremo una sorta di sacra
trinità”.


Per il 2002 Amd ha in preventivo di limitare i costi di produzione e di
spingere maggiormente sul versante “white box”, ossia sul segmento costituito
dai costruttori second-tier e dai dealer: al momento è quello che mostra più
resistenza ma nel contempo, nella visione di Sanders, sembra avere migliori
possibilità di sviluppo rispetto al tradizionale mercato degli Oem. D’altra
parte, questa visione del “white box”, soprattutto guardando ai mercati al di
fuori degli Stati Uniti, era già stata anticipata lo scorso mese da Intel quando
aveva parlato agli analisti.


Per quanto concerne la riduzione dei costi di produzione, Amd ha deciso di
ritardare al 2005 il passaggio ai wafer da 300 mm e ha anche in previsione di
condividere con un partner la spesa per la costruzione di una nuova
fabbrica.


Nel corso del meeting, Sanders ha poi tracciato la roadmap che riguarda i
prodotti per l’anno a venire. Da un punto di vista tecnologico, Amd inizierà i
rilasci previsti per il 2002 con Thoroughbred, una versione dell’Athlon Xp
basata sul processo costruttivo a 0,13 micron. Questo chip, secondo quanto
sostiene il costruttore, occuperà una superficie che è il 65% inferiore rispetto
a quella del Pentium 4: 80 mm2 contro 116.


Dal lato processori, l’Athlon a 1,3 GHz e il Duron a 1,2 GHz per portatili
disponibili entro fine anno dovrebbero essere gli ultimi esponenti della
produzione Amd ad adottare la tradizionale identificazione tramite frequenza di
lavoro. Infatti dal primo trimestre 2002 anche sul versante notebook farà la sua
comparsa il model number: i primi esponenti saranno l’Athlon 1800 e il Duron
1500; nel secondo trimestre arriverà l’Athlon 1900. Questi processori saranno
basati su core Thoroughbred o Appaloosa, una versione limitata di Thoroughbred.
Fatto essenziale, i nuovi chip per notebook saranno i primi sui quali Amd
inizierà la propria campagna per il desktop replacement e anche quelli che
permetteranno all’azienda di entrare nel mercato dei notebook
ultra-portatili.


Sul segmento desktop compariranno gli Athlon 2200, 2400 e 2600: i rilasci
sono previsti uno per ogni trimestre. Entro fine 2002 arriverà sul mercato anche
Barton, un Athlon con core Thoroughbred ma basato sulla tecnologia Ibm Silicon
on insulator. Per la prima metà dell’anno è poi atteso un Athlon multiprocessore
per i server, mentre entro il 2002 dovrebbe arrivare anche un Duron
multiprocesosre per server.


La roadmap per il prossimo anno dovrebbe vedere però come piatto forte
l’arrivo di Hammer, il chip capace di lavorare a 32 e 64 bit. Basato su un
processo a 0,09 micron, dovrebbe comparire nella sua prima declinazione, quella
per desktop chiamata Clawhammer, entro fine anno. Il primo modello dovrebbe
essere un 3400. La versione per server, chiamata Sledgehammer, dovrebbe arrivare
nei primi sei mesi del 2003. E questa notizia evidenzia un ritardo di circa un
anno rispetto alla precedente roadmap di Amd.

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