La proprietà di estensibilità di Xml è all’origine di una moltitudine di nuove specifiche tecnologiche nell’ambito di numerosi domini. Attraverso il glossario proposto in queste pagine, proviamo a far ordine nel mare magnum delle sigle presenti nel mondo dello sviluppo Web.
TECNICHE DI BASE
– Dom (Document object model): il modello oggetto di documento definisce una Api (indipendente dai linguaggi di programmazione) che consente di manipolare e di percorrere un documento, rappresentato sotto forma di arborescenza orientata agli oggetti (un nodo dell’albero è un oggetto). www.w3.org/DOM
– Dtd (Document type definition): la definizione del tipo di documento descrive la struttura di un documento Xml, ovvero l’ordine, l’interconnessione e le caratteristiche obbligatorie o facoltative degli elementi che lo compongono. La Dtd è dichiarata nel documento Xml oppure in un file esterno. Cede il posto, ormai, agli schemi Xml.
– Rdf (Resource description framework): fornisce un mezzo di creazione e di scambio di metadati che descrivono le risorse del web (tutto ciò che è caratterizzato da un Uri (Unique resource identifier). Con Rdf, il web diviene semantico. www.w3.org/RDF
– Sax (Simple Api for Xml) : tipo di analizzatore (parser) Xml, orientato agli avvenimenti. Contrariamente a un analizzatore Dom, che legge un documento Xml in blocco, un analizzatore Sax rinvia gli elementi di un documento man mano che procede nelle loro lettura. www.megginson.com/SAX
– Xlink (Xml linking language) :questo linguaggio, basato su una sintassi Xml, consente di inserire in un documento Xml gli elementi di descrizione dei collegamenti tra oggetti. Questi collegamenti possono essere unidirezionali, come gli ipercollegamenti di Html (“<A HREF…”), oppure più complessi (collegamenti tra due o più documenti o ai quali sono associati metadati, ecc.). www.w3.org/TR/xlink
– Xml (eXtensible markup language): questo metalinguaggio consente la creazione di linguaggi strutturati ed è estensibile. In altre parole, un autore può strutturare il contenuto dei propri documenti Xml mediante strutture da lui stesso definite. Contrariamente a Html, Xml separa la struttura del contenuto di un documento dalla sua presentazione. www.w3.org/XML
– Xml Namespace (dominio o spazio dei nomi): consente di qualificare gli elementi e gli attributi di un documento Xml, associando loro spazi di nomi identificati da un indirizzo Uri (Uniform resource identifier). A tutti gli elementi appartenenti a uno spazio di nomi viene associato un prefisso con il proprio identificatore, seguito dal segno “:” (<persona:nome>Rossi</persona:nome>). www.w3.org/TR/REC-xml-names
– Xml Schema: questa specifica consente di creare schemi Xml, che rimpiazzano e colmano alcune lacune delle Dtd in termini di definizione del tipo di dati, di spazio dei nomi (namespaces) e di relazioni tra gli elementi di un documento Xml, oltre che dei suoi attributi. Contrariamente a una Dtd, uno schema Xml è un documento Xml. www.w3.org/XML/Schema
– Xpath (Xml path language): questo linguaggio consente di accedere a un elemento di un’arborescenza Xml. E’ stato concepito per essere utilizzato congiuntamente con Xslt e Xpointer. www.w3.org/TR/xpath
– Xpointer (Xml pointer language): descrive le modalità per progettare un documento o un elemento all’interno di un documento. Questa sintassi consente di costruire un Uri (Unique resource identifier) in Xml. Un elemento progettato con l’aiuto di Xpointer è accessibile via Xpath. www.w3.orgXML/Linking
– Xsl (eXtensible stylesheet language) : linguaggio di descrizione di fogli di stile. E’ composto da Xsl-Fo (Formatting objects), un vocabolario che consente di applicare uno stile a un documento Xml e da Xslt, un linguaggio di trasformazione di documenti Xml. www.w3.org/Style/XSL
PRESENTAZIONE DEL CONTENUTO E INTERFACCIA GRAFICA
– Hdml (Handheld device markup language): questo linguaggio, basato su una sintassi Xml e sviluppato da Openwave (ex-Phone.com), è utilizzato per creare e diffondere un contenuto di tipo ipertesto su terminali mobili, caratterizzati da forti vincoli di visualizzazione.
– Smil (Synchronized multimedia integration language): consente l’integrazione di un insieme di oggetti multimedia indipendenti all’interno di un’unica rappresentazione. Con Smil, l’autore può decidere il comportamento temporale della propria rappresentazione e il suo aspetto sullo schermo, associando iperlinee a oggetti multimedia. www.w3.org/TR/REC-smil
– Svg (Scalable vector graphics): linguaggio di descrizione in Xml, per creare grafici a due dimensioni. www.w3.org/TR/2000/CR-SVG-20001102
– Uiml (User interface markup language): linguaggio universale di descrizione della localizzazione e dell’aspetto di elementi presenti in un’interfaccia grafica (liste, bottoni, menu, ecc.). Consente di adattare a diversi sistemi operativi un’interfaccia utente rappresentata in maniera generica. www.uiml.org
– Vml (Vector markup language): definisce un formato di codifica delle informazioni grafiche vettoriali, al quale si aggiungono etichette che descrivono le rispettive modalità di visualizzazione. www.w3.org/TR/1998/NOTE-VML-19980513.html
– WebDav (Web distributed authoring and versioning): questo standard costituisce una serie di estensioni al protocollo Http 1.1. Consente di disporre di un’infrastruttura di edizione e di condivisione (interdizione, gestione delle versioni, ecc.) di documenti residenti su server web remoti. Le informazioni relative alle proprietà del documento – metadati – sono descritte in Xml. www.webdav.org/specs
– Wml (Wireless markup language): si tratta del linguaggio di descrizione – basato su una sintassi Xml – del contenuto diffuso sui terminali mobili conformi al protocollo Wap (Wireless application protocol). www.wapforum.org
– Xhtml (eXtensible hypertextmarkup language): è una riformulazione di Html-4 in Xml. Questo linguaggio si basa su tre Dtd che definiscono il linguaggio Html. www.w3.org/TR/xhtml1
– Xul (eXtensibleuser interface language): linguaggio basato su Xml, che consente di descrivere gli elementi di un’interfaccia utente, come le finestre grafiche, le finestre di dialogo, i menu, le barre di scorrimento, ecc. www.mozilla.org/xpfe/xptoolkit/xulintro.html
DIFFUSIONE DI SERVIZI SUL WEB
– ebXml Messaging services: questa specifica comprende un insieme di servizi e di protocolli che consentono a due entità applicative di scambiarsi dati mediante i protocolli di trasporto di Internet – Smtp e, soprattutto, Http. L’intestazione dei messaggi è descritta in Xml, mentre il suo corpo può fare riferimento a formati digitali diversi – Xml, Mime, ecc. www.ebxml.org/toc.htm
– ebXml Registry: questo indice contiene i riferimenti per tutti gli elementi (schemi Xml, documenti, descrizione di processi, modelli Uml, ecc.) necessari per un’impresa che desideri instaurare una collaborazione commerciale su Internet, basata su framework Xml ebXml, con i propri partner. www.ebxml.org/toc.htm
– Soap (Simple object access protocol): questo protocollo consente di invocare un oggetto remoto comunicando le informazioni necessarie alla chiamata ( nome del metodo e dei suoi parametri d’ingresso) con un messaggio in formato Xml, via Http. La risposta alla richiesta è, a sua volta, rinviata in una struttura Xml. www.w3.org/TR/2000/NOTE-SOAP-20000508
– Uddi (Universal description discovery and integration): questo indice offre meccanismi di registrazione e di ricerca di servizi web sviluppati e pubblicati da parte delle imprese di tutto il mondo. Uddi fornisce i dati sull’autore del servizio web (indirizzo, contatto, ecc,), sulla loro categoria di appartenenza (tassonomia) e sui mezzi tecnici che consentono di invocarli. www.uddi.org
– Wsdl (Webservices description language): questo linguaggio consente di esporre in formato Xml l’identificativo di un componente applicativo – parliamo di servizi web -accessibile su Internet. Questo identificativo comprende le operazioni disponibili, il tipo di parametrizzazione dell’input e dell’output, l’indirizzo di rete, ecc. www.w3.org/TR/2001/NOTE-wsdl-20010315
– Xml-Rpc (Xml remote procedure call): questo protocollo ha ispirato la creazione di Soap. Consente a un’applicazione di richiamare una funzione applicativa remota. La richiesta è trasportata via Http e il suo corpo è descritto in Xml. www.xml-rpc.com
– Xp (Xml protocol): questo protocollo consente a due entità applicative remote di interoperare tra loro. Elaborato da W3C, prevede la descrizione in Xml sia della richiesta d’invocazione di un servizio applicativo remoto, che dell’involucro all’interno del quale sarà veicolata su Http. www.w3.org/2000/xp
INTEGRAZIONE DI PROCESSI COLLABORATIVI SUL WEB
– Bpml (Business process modeling language): analogamente a Xml, fornisce un formato di rappresentazione dei dati. Bpml è un metalinguaggio di modellazione dei processi collaborativi instaurati da un’impresa con i propri partner, su Internet. www.bpml.org
– Xlang Schedule: questo linguaggio consente di descrivere in Xml i processi elaborativi realizzati con lo strumento BizTalk orchestration designer. www.microsoft.com/biztalk
SCAMBIO DI DATI IN UN CONTESTO DI TRANSAZIONI COMMERCIALI TRA IMPRESE
– BizTalk: framework Xml di scambio dati in un contesto di integrazione delle applicazioni o di transazioni commerciali tra imprese. Gli schemi Xml prodotti mediante questo framework vengono registrati sul sito BizTalk.org. www.biztalk.org
– cXml (Commerce Xml): questa specifica Xml, elaborata da Ariba, si propone di standardizzare la gestione dei cataloghi elettronici e delle transazioni commerciali eseguite tramite un sito di mercato su Internet. www.cxml.org
– ebXml (Electronic business Xml initiative): le Nazioni Unite (Un/Cefac) e l’organizzazione Oasis sono all’origine di questo framework Xml, che consente a due partner di scambiarsi su Internet messaggi diversi, nel quadro dell’integrazione dei rispettivi processi collaborativi. www.ebxml.org
– eCo Framework: Framework Xml per lo scambio di dati. Definito da CommerceNet, si propone di riassemblare, all’interno di una medesima specifica, gli apporti dei diversi standard Xml (Obi, Ice, Ofx, Otp, ecc.). www.commerce.net/projects/currentprojects/eco
– Oagis 7.0 (Open applications integration specification): Questa specifica dell’Oag definisce la struttura di oltre centosettanta messaggi Xml (Dtd) relativi ai contenuti scambiati (catalogo elettronico, acquisizione dell’ordine, notifica di consegna, ecc.) su Internet, tra più partner. www.openapplications.org
– Obi (Open buying on the internet): scopo di questa specifica è la standardizzazione di tutte le fasi relative alla gestione degli acquisti su Internet. www.openbuy.org
– RosettaNet: framework Xml di scambio dei dati mirato, originariamente, al comparto high tech, ma esteso ormai all’intero settore industriale. Comprende un dizionario che contiene tutti gli elementi utili all’esecuzione di una transazione commerciale su Internet (descrizione dei prodotti e dei partner, ecc.). Propone un protocollo di scambio denominato Pip (Partner interface Process). www.rosettanet.org
– xCbl (Xml common business library): questa specifica Xml, elaborata da CommerceOne, si propone di standardizzare la gestione dei cataloghi elettronici e delle transazioni commerciali eseguite tramite un sito commerciale su Internet. www.xcbl.org
SERVIZI DI DIRECTORY
– DirXml: protocollo per la replicazione di risorse tra un indice Nds di Novell e una fonte di dati diversa. www.novell.com/products/nds/dirxml
– Dsml (Directory services markup language): questo linguaggio, basato su Xml, consente di descrivere e di scambiare il contenuto – informazioni sulle persone e sulle risorse informatiche – di un annuario Ldap. www.dsml.org
SICUREZZA
– AuthXml: questa specifica, frutto di un’iniziativa di Securant technologies, consente alle autorità preposte alla sicurezza e residenti in organizzazioni diverse di scambiarsi, appoggiandosi a Xml, i dati di autenticazione e di autorizzazione, così come le informazioni sul profilo degli utenti e sulle sessioni di uso autenticate. www.authxml.org
– S2ml (Security services markup language) : questa specifica, nata originariamente da Netegrity, intende unificare i metodi di controllo di accesso legati alle transazioni di commercio elettronico. Comprende tre servizi di sicurezza: l’autenticazione, l’autorizzazione e la gestione dei privilegi. Per descrivere i propri servizi in documenti Xml, definisce schemi Xml, insieme a un protocollo Xml (di tipo richiesta/risposta). www.s2ml.org
– Xkms (Xml key management specification): mediante questo standard proposto da VeriSign, Microsofr e webMethods, gli sviluppatori possono integrare i servizi di autenticazione all’interno delle proprie applicazioni, in termini di firma digitale e di cifratura, evitando i vincoli dei kit di sviluppo proprietari delle infrastrutture delle chiavi pubbliche (Pki). Infatti, le funzioni di gestione delle conformità di sicurezza dei terzi risiedono su server accessibili via transazioni Xml. www.verisign.com/developer/xml
DIFFUSIONE ORGANIZZATA DEI CONTENUTI
– Cdf (Channel definition format): questo formato, definito da Microsoft e basato su Xml, consente agli autori di diffondere il contenuto delle loro applicazioni su canali di pubblicazione web. www.w3.org/TR/NOTE-CDFsubmit.html
– Ice (Information content exchange protocol): questo protocollo, basato su Xml, definisce il ruolo degli abbonati e dei responsabili della distribuzione organizzata del contenuto sul web. Descrive anche il formato il metodo di scambio del contenuto. www.v3.org/TR/1998/NOTE-ice-19981026