La School of management del Politecnico di Milano ha analizzato il settore dei pagamenti tramite cellulare. C’è molto spazio per crescere
Il lancio di Tellcard, la soluzione di pagamento frutto della collaborazione fra Credito Valtellinese e Visa, e il successo di Movincom hanno riportato d’attualità il settore del mobile payment per il quale non bisogna possedere particolari doti divinatorie per pronosticare un grande futuro.
Se non altro perché oggi siamo ancora agli albori di questa forma di pagamento che, secondo l’Osservatorio della School of management del Politecnico di Milano, conta nella versione Remote (pagamenti a distanza tramite cellulare) 62 servizi contro i 21 del 2005.
Si tratta di servizi che nel 58% dei casi sono legati ai trasporti, mentre sono ancora poco numerosi quelli relativi all’acquisto di beni e servizi anche se alcune sperimentazioni sono state avviate nel corso del 2007 e 2008 come la possibilità di acquistare tramite Sms presso Mediaworld.
Di questi servizi l’8% consente di effettuare micro (massimo cinque euro) e macro (sopra i cinque euro) transazioni di solito tramite Sms che è la piattaforma più utilizzata.
Il 90% consente infatti l’utilizzo di un messaggio di testo e il 55% usa i messaggini come unico canale di comunicazione. Molto meno diffusi sono i servizi che consentono di attivare il pagamento attraverso il browsing o applicativi client.
Per quanto riguarda le modalità di addebito, il 52% offre la possibilità di addebitare automaticamente il pagamento sulla carta di credito del cliente; un’altra modalità prevede la possibilità di creare un borsellino elettronico (50%), mentre scarso successo raccolgono l’addebito su conto corrente (10%) e l’utilizzo di carte prepagate (2%).
Il 92% dei servizi chiede l’iscrizione tramite Web, il 34% con Sms, e in rari casi si opta per il punto vendita fisico, lo sportello bancario o la posta. Il 6% non chiede l’iscrizione.
Le politiche di prezzo prevedono nel 79% dei casi il pagamento di una fee fissa al momento dell’attivazione o di un canone annuale, il 40% il pagamento di una commissione per ogni transazione effettuata e il 13% non comporta costi aggiuntivi per l’utente oltre al pagamento del bene e del canale di attivazione.
Il 32%, oltre al canone fisso, chiede una commissione su ogni transazione.
Per quanto riguarda il Mobile proximity payment (dove esiste vicinanza fisica tra pagamento e prodotto) tramite sono state avviate solo un paio di sperimentazioni limitate a zone geografiche ben definite e s u un bacino di utenti sperimentale.