Dall’It ChannelVision di Roma Gartner sprona i dealer a diventare consulenti green per i loro clienti.
Chi l’avrebbe mai detto? L’industria e il mercato dell’informatica sono degli insospettabili e silenti inquinatori e spreconi di energia. A dire il vero, Gartner l’allarme è già da un po’ che l’ha lanciato, ma l’occasione di avere di fronte una platea di solution provider e di system builder provenienti da tutta Europa, radunati da Everything Channel all’It ChannelVision Europe 2008, ha motivato Rakesh Kumar, vice president Gartner, a ribadire il concetto, avvalorandolo con alcuni dati: «L’emissione di CO2 derivata dal mercato e dall’industria Ict è pari al 2% del totale, alla pari di quella prodotta dal traffico aereo». Il comparto Ict, però, oltre a essere inquinante, ha le caratteristiche e le potenzialità per ridurre i consumi e l’inquinamento sia propri, sia in generale.
È questa la doppia anima della tecnologia, che da una parte produce inquinamento atmosferico, utilizza sostanze tossiche (tra cui plastica e Pvc, Cadmio, Mercurio, Cromo e Berillio) e crea una smisurata quantità di spazzatura informatica; dall’altra può contribuire a limitare le emissioni degli “altri”, riducendo i viaggi, ottimizzando i trasporti e potenziando procedure quali l’e-commerce e l’e-government. Con tutto vantaggio per la pulizia dell’aria e dei consumi.
Il quadro è chiaro, ma Kumar vuole calcare la mano sulle “schifezze” prodotte dall’Ict: «Nel 2007 sono stati prodotti circa 160 milioni di pc, quasi 460.000 al giorno. Il 40% di questi sono immagazzinati, il 27% riciclati e il 32% sono spazzatura lasciata in giro. Ma anche i cellulari fanno la loro parte, tenendo conto che su 550 milioni di telefonini che saranno presto rimpiazzati, solo dal 5 al 10% saranno riutilizzati.
Oltre la produzione, occorrerebbe, però, monitorare anche l’utilizzo di questi device. Nasce l’esigenza di pensare in ottica di power management, e puntare verso macchine che consumano meno oltre che a una maggiore attenzione all’energia sprecata oltre il loro utilizzo concreto. «I costi energetici per il funzionamento dei data center e il loro raffreddamento – prosegue Kumar – rappresentano il 10% del budget Ict, e nei prossimi tre anni si prevede crescerà fino al 30%. I pc, in un uffici, sono utilizzati sol per un terzo del tempo in cui restano accesi».
Quindi, oltre che a grossi cambiamenti, il miglioramento della situazione la si può avere anche da semplici gesti. Ed è qui che Kumar vede delle opportunità per il canale, che oltre a ricavare dei benefici dalle nuove ondate di prodotti a consumo ridotto che per legge le aziende dovranno adottare, potranno proposti ai propri clienti in veste di Green consultant. Da qui qualche consiglio alle terze parti: «Incominciate ad acquisire credibilità presso i vostri clienti, cercando di offrire servizi per il risparmio energetico; migliorate i vostri skill in ottica Green e aggregatevi alle varie associazioni Green per avere una buona credibilità che sia certificata da enti preposti».