Il nuovo Mac OS X 10.7, che sarà in vendita da luglio solo su Mac App Store a 23,99 euro, porta in dote 200 nuove funzioni e inaugura l’era dell’interfaccia Multi-Touch su portatili e desktop, facendo diventare obsoleto il mouse.
Uno Steve
Jobs particolarmente magro ed emaciato ha aperto come da copione l’edizione
2011 della WorldWide Developer Conference. Il Ceo di Apple ha però voluto come sottofondo
musicale la celeberrima “I feel good” di James Brown quasi a voler
trasmettere un preciso messaggio. Ma Jobs ha immediatamente abbandonato il palco per
lasciare la scena ai protagonisti dell’evento: Lion, iOS 5 e iCloud.
La prima
presentazione ha riguardato il nuovo Mac OS X. E’ stata di grande impatto anche
se non ha riservato grandi sorprese rispetto alle caratteristiche che ls
società ha già anticipato da tempo. Tra le 250 novità che caratterizzano la
nuova edizione del sistema operativo, Phil Schiller, Senior Vice President Worldwide Product Marketing di
Apple ha mostrato le 10 che sono destinate a cambiare in modo definitivo
l’uso del Mac, e forse del computer in generale visto che sembrano rendere
inutile l’uso del mouse come l’abbiamo conosciuto sinora. In Lion suo posto è evidentemente
preso dai gesti, ossia dalla gestione tramite movimenti delle dita su una
superficie touch (e ciò vale ovviamente sia per i portatili, che rappresentano
il 73% dell’installato Apple, sia per i desktop). I nuovi gesti
Multi-Touch e le animazioni integrate in Lion consentono di interagire
direttamente con i contenuti a video, per un utilizzo ancor più intuitivo del
Mac. I nuovi gesti includono lo scorrimento dinamico, la possibilità di toccare
o pizzicare con le dita per ingrandire una pagina web o un’immagine, e lo
scorrimento a destra o sinistra per voltare pagina o passare da un’app
full-screen all’altra.
Con un solo clic, l’applicazione si espande a riempire lo
schermo ed è possibile passare da una finestra all’altra, da un’app full-screen
all’altra e persino tornare alla Scrivania, a Dashboard o a Spaces senza mai
uscire dalla modalità a tutto schermo. App di iWork e di iLife, Safari, iTunes,
Mail o FaceTime, sfruttano tutte il supporto a livello di sistema per il
funzionamento a schermo intero offerto da Lion.
Dal canto
suo, Mission Control combina Exposé, le app a
schermo intero, Dashboard e Spaces in una visione d’insieme su tutte le
applicazioni e finestre aperte del Mac. Con un semplice gesto, la Scrivania fa
uno zoom all’indietro per mostrare tutte le finestre aperte raggruppate per
app, le miniature delle applicazioni a schermo intero e Dashboard. Con un tap
si può passare all’istante da un punto all’altro del Mac.
Lion vede l’integrazione del Mac App Store, il posto di
elezione dove scoprire, comprare, scaricare e installare nuove app per il Mac.
Le applicazioni si installano automaticamente in Launchpad, e, con Lion, il Mac
App Store sarà in grado di distribuire gli aggiornamenti ‘delta’, più piccoli
delle app, e nuove applicazioni che possono sfruttare funzioni come gli
Acquisti In-App e le Notifiche Push.
Dal canto suo Launchpad permette di trovare e avviare in
modo semplice le app. Con un solo gesto Multi-Touch tutte le applicazioni del
Mac appaiono in un layout a tutto schermo (come già accade sui dispositivi iOS.
Si possono così organizzare le app in qualsiasi ordine, o in cartelle, e
sfogliare un numero infinito di pagine di applicazioni per trovare quella
desiderata.
Altra
novità di Lion è un’applicazione Mail interamente
riprogettata con un layout widescreen. La nuova funzione Conversations
raggruppa i messaggi correlati in cronologie facilmente sfogliabili; inoltre,
nasconde il testo ripetuto in modo che la conversazione sia più facile da
seguire, e mantiene elementi grafici e allegati proprio come sono stati
originariamente inviati. Una nuova funzione di ricerca incredibilmente potente
consente di affinare le ricerche e suggerisce i risultati per persona, oggetto
ed etichetta mentre si digita. Mail include il supporto integrato per Microsoft
Exchange 2010.
Tra le altre 243 novità di Lion, Apple ha evidenziato:
- Resume, che riapre le applicazioni al punto esatto in cui
erano quando si riavvia il Mac o quando si chiude e riapre un’app; - Auto Save, che salva in automatico e continuamente i
documenti su cui si sta lavorando; - Versions, che registra automaticamente la cronologia dei
documenti mentre li si crea e offre una modalità intuitiva per navigare,
ripristinare e persino copiare e incollare da versioni precedenti; - AirDrop, che trova i Mac nelle vicinanze e configura in
automatico una connessione wireless peer-to-peer per facilitare il
trasferimento dei file.
Forse più
che le nuove funzionalità in sé, che comunque hanno destato sempre una certa
impressione vederle all’opera, quello che più ha colpito di Lion è stata la
fluidità e la naturalezza che comporta la nuova modalità di gestione
Multi-touch.
Novità
nella novità, Lion non sarà più venduto su Dvd m solo sul Mac App Store.
L’aggiornamento, ha precisato Schiller, sarà il più semplice di sempre: si scarica
il software (4 GB) e a tutto il resto penserà il Mac.
La
disponibilità del nuovo sistema operativo è prevista da subito per gli
sviluppatori (che potranno avvalersi di 3.000 nuove Api) e per tutti gli altri
utenti a luglio. Notevole la riduzione di prezzo, che scende a 23,99 euro per
la versione client e a 39,99 euro per quella server.
Ricordiamo
che Lion richiede un Mac Intel con processore Core
2 Duo, i3, i5, i7 o Xeon e 2GB di RAM.