Nel secondo trimestre l’andamento del settore è stato stimato con valori decisamente discordanti, che abbiamo cercato di analizzare presso i diretti interessati. Indiscussa rimane, comunque, la leadership di Hp, che cresce nel market share e nelle vendite.
Landamento del mercato dei pc in Italia, nel secondo trimestre, ha aperto due fronti decisamente opposti tra gli analisti di mercato. Da un lato gli ottimisti, come Idc, che ha stimato una crescita del 7,3%, e Context, che si è tuttavia fermata a valutare laumento sul 3,7% (pari a 704.017 unità) mentre per Sirmi il trend è stato negativo (-3,5%, pari a 634.610 unità), convinta in questa stima non solo dal generale malcontento delle vendite dichiarato dalle grandi catene distributive, ma anche dai dati rilasciati dalle società che fanno chip, dischi e monitor. Dal momento che le analisi vengono fatte in base alle dichiarazioni dei vendor, può sembrare strana una tale discrepanza, ma va detto che le società di analisi non sempre si fidano dei dati di sell in ricevuti dai pc vendor, per cui, facendo delle verifiche incrociate, può capitare che ridimensionino i valori in base alle proprie rilevazioni.
Per Antonio Romano, vice presidente Research Southern Europe, il secondo trimentre, tuttavia, è andato meglio delle previsioni, dal momento che da una prima stima di crescita valutata tra l1 e il 4% ha poi alzato il tiro al 7,3% (rispetto allo stesso periodo del 2002) per un totale di 754.300 unità, il che, se non altro, "rappresenta un’inversione di tendenza rispetto al recente passato", ha affermato, dal momento che il primo trimestre ha realizzato la debole crescita dello 0,4% in unità. Nel secondo trimestre, al dato sulle unità si contrappone, tuttavia, un -2% realizzato in valore, (era del 3,6% nel primo trimestre 2003) a testimonianza della sempre alta pressione sui prezzi, che ancora condiziona (o ispira, a seconda dei punti di vista) loperato dei vendor di settore. Analizzando i dati del secondo quarter per tipologia di prodotto, Idc evidenzia come siano i portatili a trainare il mercato, con una crescita del 32,4% (era il 21,7% nel primo quarter), mentre per i pc server lincremento è del 37,6%. Permangono, invece, le difficoltà per i desktop, che perdono il 5,9% rispetto allo stesso periodo del 2002, ma recuperano qualcosa sul primo trimestre (-7,7%).
Dati alla mano, secondo Idc, in Italia sta dunque crescendo il peso dei notebook nel complesso del mercato pc, oggi salito a quota 39,8%. E questo grazie alla grossa spinta che sta venendo dal consumer, che ormai sembra puntare più sui portatili, tanto da mettere a segno un incremento in questo segmento del 42,8% in unità, ben più elevato del 29,3% registrato dallarea commerciale. Una conferma di questa tendenza ci viene anche da Manuel Spangaro, general manager Personal Systems Group di Hp in Italia, soddisfatto per landamento della realtà da lui guidata. Hp, infatti, grazie anche al mercato acquisito con Compaq, si mantiene leader di settore con una quota peraltro in crescita, che gli analisti concordi stimano vicina al 22% e con un aumento nelle vendite dell11%. Non potendo per policy aziendale dare le cifre esatte della Psg, Spangaro ha confermato lattendibilità dei dati degli analisti (circa 155mila le unità vendute), e che i suoi risultati sono stati in linea con i budget. Sul valore complessivo relativo allincremento del trimestre, ha sottolineato che "forse alcuni valori sono troppo elevati e certi troppo negativi", ma ha confermato che, effettivamente, il comparto è stato trainato dalla vendita di notebook grazie alla forte spinta arrivata dal consumer e anche dalle piccole e medie aziende, mentre un po sottotono si è dimostrata la grande azienda. Tutto questo per Hp ha significato un aumento del 55% delle vendite dei notebook, ben oltre la media nazionale. "Questa tipologia di prodotto, inoltre, – ha sottolineato Spangaro – ha un valore aggiunto più elevato rispetto ai desktop, per cui hanno compensato i cali in altri comparti".
Riguardo alle previsioni sulla restante parte dellanno, secondo il manager non si assisterà a unimpennata del mercato, come alcuni analisti si attendono, mentre per Giampiero Morbello, responsabile di Acer Italia, seconda società del settore, già si respira unaria di ottimismo per il terzo trimestre, confermata anche dalla grande distribuzione che appunto vede il consumer riprendere a investire, in particolare nei notebook.
In questo universo, cominciano a trovare spazio anche i tablet pc, che, sempre secondo Idc, dovrebbero chiudere il primo vero anno di esperienza sul mercato con 21mila unità vendute, pari a circa il 2% di tutto il segmento portatili. Tra i fattori di spinta evidenziati da Romano, oltre alla voglia di mobile da parte delle famiglie, si aggiungono lo sviluppo di progetti di e-government finalmente sbloccati e una certa crescita degli acquisti da parte delle Pmi, seppure irregolari e a macchia di leopardo. Non mancano, comunque, anche elementi di inquietudine, a partire dalla sempre forte pressione sui prezzi, per arrivare al tribolato settore della distribuzione, con operatori anche di grossa dimensione in forte difficoltà. "Complessivamente – rileva Romano – i vendor non paiono in grado di creare nuovo mercato e fanno movimento solo grazie al rinnovamento dei parchi. In questo contesto, gli operatori in crescita non fanno altro che rubare market share a qualcun altro".