Un’analisi antecedente la presentazione dei risultati ufficiali della seconda trimestrale dell’anno mette in evidenza le buone performance del comaprto mobile, mentre l’Europa fa pressione sui prezzi.
Come per Apple l’effetto iPhone e iPad è stato determinante nelle ultime trimestrali, anche per Samsung l’effetto Galaxy sembra essere dirimpente.
La società, che ha chiuso la seconda trimestrale dell’anno a fine giugno, ascrive proprio agli smartphone il merito dei 5,9 miliardi di dollari di utili registrati nel periodo, grazie anche alla accoglienza migliore del previsto per l’ultimo modello S III.
Tuttavia, pur trattandosi di un risultato importante, la società mantiene un profilo di cautela e, anzi, sembra tirare un po’ i remi in barca.
Rispetto a Apple, il product mix di Samsung è decisamente più articolato: così se le vendite di smartphone sono pienamente soddisfacenti, con qualche insegna in crescita dal 40 al 60% sulle vendite del solo dispositivo e vendite attestate sui 50 milioni di unità, meno rosea è la situazione della società sull’intero comparto della consumer electronics, bianco e bruno compresi, in particolare sul mercato europeo.
Le difficoltà economiche nella regione stanno inevitabilmente portando a una contrazione della disponibiltà di spesa, i cui effetti si stanno facendo sentire.
E se gli utili operativi rusltano in crescita del 14,5 per cento, il fatturato si attesta sui 41,4 miliardi di dollari, appenda al di sotto delle stime.
Ma è proprio questo stop al di sotto delle stime precedenti che porta la società a un’analisi severa: la pressione sui prezzi è stata evidentemente più forte del previsto in alcune merceologie specifiche, in particolare sul fronte delle Tv e delle cosiddette home appliance.
Non desta invece preoccupazione alcuna il segmento mobile, per il quale la società si attende una crescita del 27% nel trimestre in corso e che al momento contribuisce per oltre il 50% agli utili della società.