Il progetto Cassiopea, realizzato da Omnitel, Comune di Catania e Wavetek Wandel Goltermann, analizza le radiazioni ambientali 24 ore su 24.
I primi dieci anni di telefonia mobile in Italia hanno segnato un periodo di incredibile impulso nello sviluppo delle comunicazioni. Con il diffondersi dei telefonini, la crescita delle trasmissioni via satellite e così via, però, si è alzato sempre più preoccupato il grido di quanti si interrogano sugli effetti che l’affollarsi di radiazioni di varia natura possano avere sull’organismo umano.
Si parla di vero e proprio inquinamento da radiazioni. In questo humus, sono fioriti i presupposti per la realizzazione del primo sistema continuo di monitoraggio del campo elettrico ambientale. Annunciato già a gennaio, è nato così il progetto Cassiopea, che vede la collaborazione di Omnitel e Comune di Catania. L’iniziativa, inoltre, coinvolge l’Università degli Studi di Catania e Wavetek Wandel Goltermann, che ha progettato e realizzato il sistema.
Un monitoring continuo in interni ed esterni
Il sistema protagonista di Cassiopea è EPMS (Electromagnetic Permanent Monitoring System), che nasce per il monitoraggio continuo 24 ore su 24 del campo elettromagnetico ambientale e serve a controllare i valori di campo elettrico non solo negli edifici (scuole, ospedali, edifici pubblici), ma anche in aree all’aperto. In questo modo è possibile conoscere in ogni momento i livelli di esposizione ai campi elettrici.
L’obiettivo è quello di fornire un database scientificamente valido sui livelli di esposizione, da parte della popolazione, ai campi elettromagnetici. La recente evoluzione legislativa (D.M. 381 del settembre 1998 entrato in vigore il 2 gennaio di quest’anno) ha reso urgente lo studio di una soluzione tecnologicamente all’avanguardia.
Ha spiegato Paolo Toponi, direttore vendite di Wavetek Wandel Goltermann Italia: “Il coinvolgimento delle nostre risorse aziendali avviene su più livelli. Non si tratta di fornire semplicemente un prodotto o un servizio, ma di lavorare in partnership per realizzare al meglio gli obiettivi che il progetto si prefigge”. Il progetto, infatti, nasconde complessità tecnologiche non indifferenti, per risolvere le quali Wavetek Wandel Goltermann ha dovuto far ricorso a tutto il proprio know how e all’esperienza acquisita negli anni.
Particolari sull’architettura del sistema EPMS si trovano nel riquadro. Rimarchiamo, qui, che in natura esistono varie forme di elettromagnetismo: c’è quello di fondo terrestre, per esempio, e quello della luce solare. Al naturale livello di fondo si è aggiunto l’elettromagnetismo legato alle attività umane.
Si distingue tra radiazioni non ionizzanti, con frequenze fino a 300 GHz, e quelle ionizzanti, ad altissima frequenza. Le prime non provocano ionizzazione a livello cellulare, in quanto non possiedono energia sufficiente a modificare il numero di cariche positive e negative presenti all’interno degli atomi. In alcuni casi sono usate in ambito medico. Le seconde, nel caso abbiano potenze elevate possono causare modifiche a livelo molecolare: sono i raggi ultravioletti, X e Gamma.
A noi interessano le prime, che comprendono basse e alte frequenze, cioè i segnali radio, TV, cellulari e così via.
La situazione legislativa nazionale e internazionale
Vari organismi tecnici, nazionali e internazionali, hanno emanato standard di sicurezza sui limiti di esposizione al campo elettrico e magnetico, in base alle conoscenze acquisite dalla comunità scientifiche negli ultimi decenni. In particolare, nel nostro Paese, i ministeri di Ambiente, Sanità e Comunicazioni hanno fissato i limiti per i campi elettromagnetici generati da antenne e ripetitori per telefonia mobile ed emittenza televisiva, nell’intervallo di frequenze comprese tra 100 KHz e 300 GHz.
Si tratta del suddetto decreto, che, superando le precedenti regolamentazioni regionali, stabilisce un limite di 20 V/m (1 W/m2) nelle bande di frequenza del sistema GSM (sia 900 che 1.800), più cautelativo di quello di 42 V/m (4,65 W/m2), previsto dalla Comunità Europea. In linea con questo approccio ristrettivo, il decreto introduce un ulteriore obiettivo di qualità fissando il limite di 6 V/m (0,1 W/m2) in corrispondenza dei punti, negli edifici, in cui la permanenza continuativa delle persone supera le 4 ore.
È importante osservare che i limiti derivano sempre da un’analisi della bibliografia esistente e dall’introduzione di molti fattori di sicurezza. Infatti, i livelli di campo, ai quali viene ritenuta consentibile l’esposizione della popolazione, risultano essere 7 volte inferiori al valore, al di sotto del quale gli enti di ricerca internazionali non hanno mai scientificamente riscontrato effetti nocivi.
Discorso a sé meritano le zone nelle immediate vicinanze dell’antenna, a seconda delle caratteristiche di emissione. In base a queste viene definita una zona di rispetto (schematicamente è una sorta di parallelepipedo), all’interno della quale deve essere impedito l’accesso alla popolazione. Questa area è molto piccola, tale per cui anche un posizionamento su un tetto non crea problemi, nemmeno all’ultimo piano.
Le conoscenze attuali, peraltro, non consentono di fornire conclusioni definitive. Si è osservata, per quello che riguarda le basse frequenze (50 Hz), una possibile, ma non provata, correlazione tra esposizione e insorgenza di patologie.
Per le alte frequenze, quelle che comprendono la telefonia mobile, non esiste alcun dato che dia indicazioni in tal senso.
Cassiopea controlla Catania
Omnitel e il Comune di Catania hanno dato al progetto Cassiopea, che ha visto l’installazione di circa quindici centraline dislocate sia in prossimità di luoghi ad alto transito sia all’interno di edifici pubblici e privati, dove si possano verificare prolungate permanenze. L’obiettivo del sistema è l’acquisizione, l’elaborazione e la gestione dei dati rilevati sul territorio riguardanti il livello del campo elettrico ambientale esistente. I dati raccolti dai siti di monitoraggio, in funzione 24 ore su 24 e attivi dalla fine di Aprile, vengono inviati via GSM a un server gestito dal Comune di Catania, che provvede a renderli disponibili ai cittadini.
Il sistema EPMS
Il sistema EPMS (Electromagnetic Permanent Monitoring System) di Wavetek Wandel Goltermann si compone di tre elementi fondamentali: l’unità remota di misura, il sistema trasmissivo e la stazione di controllo.
L’unità remota viene installata nei vari siti da monitorare ed è costituita da uno strumento di misura certificato, in grado di acquisire localmente, 24 ore su 24, i valori di campo elettrico in accordo al D.M. 381 del settembre 1998 (misura mediata su un intervallo di 6 minuti di esposizione). Sono disponibili due versioni dell’unità remota, che si differenziano per la tipologia d’installazione (interna o esterna).
Il sistema trasmissivo è costituito da due modem GSM che permettono, attraverso la rete radiomobile, il collegamento tra l’unità remota e la stazione centrale. Tale collegamento viene instaurato periodicamente (procedura di polling) al fine di trasferire i dati residenti localmente all’archivio della stazione centrale.
La stazione di controllo è costituita da un pc su cui è installato un software di gestione. Lo stesso può controllare contemporaneamente i diversi siti sul territorio, può archiviare ed elaborare i dati provenienti dalle varie aree e fornire, quindi, in tempo reale, l’andamento del livello di elettrosmog esistente nei punti della città in cui sono posizionate le centraline di rilevamento.