Il fornitore di software Linux ha chiuso il terzo trimestre dell’esercizio fiscale 2003 con profitti netti per 305mila dollari e un fatturato pari a 24,3 milioni. Nel medesimo periodo di un anno fa le perdite erano arrivate a superare i 15 milioni di dollari.
19 dicembre 2002 Red Hat torna in nero. Il fornitore di software Linux ha chiuso il terzo trimestre dell’esercizio fiscale 2003 con profitti netti per 305mila dollari, in crescita rispetto agli oltre 15 milioni di perdite riportate nel medesimo periodo dell’esercizio precedente. Al termine della trimestrale conclusasi lo scorso 30 novembre, Red Hat ha totalizzato un fatturato pari a 24,3 milioni di dollari, rispetto ai circa 20 milioni riportati a fine esercizio 2002. L’incremento sarebbe da attribuire alle vendite registrate nei sistemi operativi proprietari per server di fascia alta. Stando ai dati forniti dalla società, ne corso del Q3, la base clienti dei Red Hat Linux Advanced Server sarebbe, infatti, cresciuta di 12mila unità. Nessun commento, invece, sui primi sistemi operativi per workstation a 64 bit montati su macchine Hewlett-Packard commercializzati nel corso del terzo trimestre e che, secondo le previsioni, dovrebbero, nel corso dell’attuale quarter, superare le 2mila unità vendute. E ora l’attenzione è puntata sulle partnership strette di recente con Oracle e Ibm che, si spera, dovrebbero cominciare a dare i primi frutti. Per il quarto e ultimo trimestre dell’esercizio fiscale 2003 i dati parlano, invece, di un fatturato in crescita compreso fra i 26,5 e i 27,5 milioni di dollari, rispettivamente il 9 e il 13% in più rispetto al Q3. A guidare la crescita, ancora una volta, dovrebbero essere le vendite nel segmento enterprise e i servizi business così che per il Q4 si preannunciano entrate nette comprese fra gli 1,3 e i 2,5 milioni di dollari.