Il valore dell’Apm sta nella modernità

Compuware: l’Application performance management è passato da visione a realtà. E con la mobility la necessità dell’analisi prestazionale si relaziona con gli aspetti di interazione e tempi di risposta.

Per Antoine Garcia, General manager Apm della South region di Compuware, il cambiamento degli ultimi anni della sua società è stato generato dall’intuizione di Bob Paul, che ha individuato nel mercato dell’Application performance management la chiave dello sviluppo.

«L’application supply chain, oggi, è complessa – ha detto Garcia – e le grandi società che si aggiungono alla nostra lista clienti (60 solamente in Francia negli ultimi quattro anni, ndr.) ci dicono che fa calare i loro costi, sia di gestione delle applicazioni, sia in termini di tempo inferiore per la risoluzione dei problemi. E anche, e noi lo dimostriamo, fa aumentare i profitti».

Il mobile, poi, non fa che esaltare questa situazione: «con la proliferazione delle app e con la moltiplicazione degli utenti. Il punto è che la maggioranza delle applicazioni non sono adatte o adattate all’uso mobile».

Emanuele Cagnola, Apm Sales director di Compuware in Italia, ha sottolineato come proprio questo aspetto «sia il cruccio dei nostri clienti potenziali, che spesso sviluppano app mobili e poi non hanno risposte sull’interazione dei loro clienti con quelle applicazioni. Noi diamo questa visibilità, che è fondamentale per capire fruizione del servizio e tempi di risposta. Noi facciamo passare da una vista parziale, It, a una visibilità su tutta la catena, su ogni singolo punto, dalla rete al carriera, dal datacenter al browser. Noi misuriamo in modo oggettivo. Diamo evidenza di come il tempo viene speso fra le tecnologie utilizzate».

Il pensiero viene rinforzato da Garcia: «dimostrare non è sufficiente, bisogna agire sulle soluzioni, e il fatto che l’It sia ancora strutturata a silos non aiuta».

Serve, insomma, chi decide e fa.

E Compuware dà gli strumenti per capire dov’è il problema e per intervenire. Anche con alert, in senso proattivo.
Poi ci vuole qualcuno che prendea in mano le redini della decisione e fa.

Cagnola ha sottolineato come Compuware costruisca allo scopo benchmark di valutazione strutturati per mercati verticali. E la Pa non è esclusa, anzi: «in Italia vogliamo ampliare proprio nel pubblico il nostri raggio di azione – ha confessato Cagnola -. Allo scopo abbiamo potenziato l’ufficio di Roma».

Ma, anche, per ampliare il mercato la società intende incrementare le relazioni con i partner e i system integrator: «abbiamo cinquanta clienti in ambito Apm, buona parte attivata negli ultimi tre anni. Siamo molto ben radicati nel finance, in realtà come Mps, Ubi Banca».

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