Il Ceo di Cisco, John Chambers, ha catechizzato il Networld+Interop circa il valore dell’It in un business che cambia i processi e sul primato del networking.
14 maggio 2003
Il Ceo di Cisco, John Chambers, ha parlato al Networkd+Interop di Las Vegas e ha dato spettacolo.
Lo spettacolo della potenza, della conoscenza, della personalità e delle idee chiare, soprattutto, su cosa l’It può fare di bene per il business, e se l’industria sa cambiare i propri processi proprio in virtù del poter approfittare di una tecnologia che mai come in questo momento è prona, è al servizio della crescita economica.
Chambers ha preso l’abbrivio degli ottimi risultati realizzati dalla sua società nell’ultimo trimestre per giungere subito all’assunto che “il vento è finalmente cambiato”: le aziende hanno ripreso a investire in It.
“Hanno tolto il piede dal freno” è stata la prosopopea usata dal ceo. Per poi proseguirne con un’altra: signori, il networking è tornato”.
Qualcosa, secondo Chambers, è successo negli ultimi tre mesi, che ha convinto le imprese.
Forse, ipotizzando, queste sono state capaci di dare la dimensione giusta, il ruolo corretto, all’It. Capitalizzando gli errori fatti.
E si è messo in prima persona, ammettendo che anche Cisco ne ha commessi di errori, come, per esempio, quello di puntare a testa bassa sull’e-learning: troppo costoso e improduttivo fino a che la società non ha imparato a interpretarlo e a prenderlo per il verso giusto, adattandolo plasticamente al materiale umano aziendale.
La lezione che ha imparato Cisco, che ritiene il mercato stia imparando, e che comunque merita di essere ribadita, secondo Chambers è quella che dice che senza il cambiamento dei processi di business l’It in se e per se può fare poco.
A margine delle pontificazioni, il ceo di Cisco ha ricordato agli astanti del Networld+Interop, anche i pilastri della propria offerta tecnologica, fatta di Ip telephony (cresciuta del 25% nell’ultimo trimestre), wireless, sicurezza e, non scordiamolo, core switch e router.