Secondo Gartner, è controproducente bloccare l’utilizzo di queste tecnologie innovative in azienda. Meglio incrementare la sicurezza.
Non date retta alla tentazione di bloccare l’accesso alle tecnologie Web 2.0. Escluderne i dipendenti significa mettere a rischio creatività e innovazione.
Sono queste le raccomandazioni rilasciate in una nota di ieri da Gartner. Non ha dubbi, la società di analisi: preoccupatevi di garantire un adeguato livello di sicurezza, piuttosto, ma non ponete freni.
Le raccomandazioni di Gartner arrivano a monte di un’indagine effettuata presso 1.500 Cio in tutto il mondo: il 50% degli interpellati ha dichiarato l’intenzione di investire in tecnologie Web 2.0 per la prima volta nel corso di quest’anno.
“L’attenzione nei confronti del Web 2.0 anche sul fronte delle business application – sostiene Gartner -, l’adozione di architetture service oriented e il sempre crescente ricordo all’open source, implicano nuovi paradigmi in termini di sviluppo, di deplyment e di sicurezza. Si tratta tuttavia di un movimento che non si può e non si deve arrestare“.
Semplicemente non ha senso escludere un’organizzazione aziendale da un ecosistema Web 2.0, bisogna piuttosto estendere i processi di sicurezza interni per proteggere anche l’utilizzo delle nuove tecnologie. Sul lungo termine, si rivelerà la scelta più efficace.
Concretamente, Gartner raccomanda di estendere le definizioni di vulnerabilità fino a coprire anche l’utilizzo non autorizzato verso l’esterno di informazioni riservate. E – questo sì – di non accettare applicazioni sviluppate da service provider esterni che non siano testate per le vulnerabilità di sicurezza.