Un target di circa 111mila imprese con esigenze gestionali e progettuali
Non è un settore che lascia spazio all’improvvisazione
quello dell’impiantistica, sottoposto com’è a rigide
e severe leggi e normative nazionali e internazionali che regolano ogni
aspetto degli impianti e di ogni singolo componente (i materiali e i componenti
devono essere costruiti secondo le norme tecniche per la salvaguardia
della sicurezza dell’Uni e del Cei), dalla progettazione alla produzione
all’installazione.
In Italia il settore dell’impiantistica civile è regolamentato
essenzialmente dalla Legge quadro sugli impianti 46/90 e dal Dpr n. 447/1991
che ne è il decreto attuativo, mentre per l’impiantistica
industriale è stato recentemente approvato il Decreto Marzano,
la normativa di riordino del sistema energetico nazionale. Per legge,
quindi, il ciclo produttivo degli impianti è affidato esclusivamente
a riconosciute figure professionali, che devono garantire il rispetto
delle specifiche tecniche e delle norme di sicurezza come stabilito dalle
direttive europee.
Un mercato complesso, quindi, e che al suo interno presenta numerose sfaccettature
con peculiarità ed esigenze nettamente differenziate. Il settore
spazia, infatti, dall’impiantistica civile a quella industriale e in entrambi
i casi abbiamo in estrema sintesi tre tipologie di attori: progettisti,
produttori e installatori di impianti, tutti rappresentati da specifiche
associazioni di categoria, alle quali ci si può rivolgere per conoscere
le ditte che operano a livello locale in ogni regione d’Italia. A cominciare
dall’Oice (www.oice.it), Associazione delle organizzazioni di ingegneria,
di architettura e di consulenza tecnico-economica, è l’associazione
di categoria, aderente a Confindustria, che rappresenta le organizzazioni
italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica che
complessivamente nel 2002 hanno fatturato 5.241,3 milioni di euro. All’Oice
aderiscono circa 500 aziende, 105 delle quali si occupano di ingegneria
impiantistica.
Anche Assistal (www.assistal.it), l’Associazione nazionale costruttori
di impianti, ha a che fare con questo settore perchè rappresenta
gli imprenditori di categoria aderente a Confindustria, ovvero i costruttori
di impianti tecnologici e montaggi industriali. All’Assistal aderiscono
1.700 imprese specializzate nella progettazione, fornitura, installazione,
gestione e manutenzione di impianti. Secondo i dati forniti da Assistal
(elaborati nel 2002 e relativi al precedente quinquennio), in Italia ci
sono 110.748 imprese di costruzione di impianti, con la concentrazione
massima in Lombardia (oltre 22mila), seguita dal Veneto con oltre 11mila
imprese e da Piemonte e Lazio che si attestano ciascuna sulle 10mila imprese
impiantistiche. Una presenza di circa 9mila unità produttive si
registra sia in Toscana che in Emilia Romagna, seguite dalle poco più
di 5mila di Campania, Puglia e Sicilia. Seguono, distanziate, tutte le
altre regioni, con la Valle d’Aosta fanalino di coda con meno di 400 imprese
impiantistiche.
Gli associati di Confartigianato Impianti, cui aderiscono, come recita
lo statuto, "aziende, artigiane e non, che esercitano l’attività
di costruzione e installazione di impianti" sono, invece, 32.300,
sparsi in tutto il territorio nazionale, con una forte concentrazione
in Toscana, Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia. Al suo interno sono
comprese le associazioni ancora più specifiche, che raggruppano
antennisti (5mila associati), ascensoristi (800), bruciatoristi manutentori
(7mila), elettricisti (15mila), frigoristi (1.500) e termoidraulici (10mila).
Le esigenze di queste imprese, con tutte le differenziazioni del caso,
sono essenzialmente di due tipi, gestionali e progettuali. Nel primo caso
l’offerta è decisamente ricca e riesce a coprire anche le esigenze
peculiari delle imprese impiantistiche, quali la possibilità di
inserire dai cantieri, e quindi da remoto, ore di lavoro, spese e materiali,
o avere sotto preciso controllo i costi di ogni commessa, la gestione
della manutenzione post vendita e di assicurare l’assistenza tecnica e
la tempestività degli interventi.
Sono poi molte le imprese che offrono il controllo a distanza degli impianti,
o il check via Internet per verificare i motivi di eventuali malfunzionamenti
e inviare sul posto i tecnici specializzati se non si riesce a risolvere
il problema dalla centrale.
I calcoli necessari sono molto complessi e a volte i software utilizzati
hanno interfacce utente antiquate, lontane dall’era "user friendly".
Ma, a livello progettuale, se l’offerta soddisfa le esigenze dell’impiantistica
industriale, non altrettanto sembra si possa dire dell’impiantistica civile,
dove ci sono ancora molti spazi per chi è disposto a offrire applicativi
verticali "spinti", cioè personalizzabili sulle esigenze
delle imprese, per le quali spesso non sono sufficienti i software sul
mercato e ricorrono quindi al fai da te.
È il caso della Termotecnica Zardini di Cortina d’Ampezzo
(Belluno). Fondata negli anni 60, l’azienda si è evoluta
passando attraverso la classica impiantistica idraulica per arrivare oggi
a una gestione globale del settore, dalla progettazione alla realizzazione
di impianti complessi, idraulici, areaulici, di condizionamento e riscaldamento,
elettrici ed elettronici di gestione dei sistemi. E secondo il titolare,
Enrico Zardini, «non ci sono software in grado di rispondere al
100 per cento alle mie esigenze di progettazione e installazione degli
impianti da me creati».
Oggi l’azienda conta una quindicina di dipendenti e ha una dotazione informatica
composta da un pc server e due pc collegati in rete, un notebook utilizzato
dal titolare per collegarsi via Internet alla rete dell’azienda, con tecnologia
Bluetooth, agli impianti realizzati per le verifiche in loco e per eseguire
le tarature o verifiche necessarie, interfacciando poi lo stesso anche
a strumenti termotecnici quali termometri, igrometri e anemometri digitali.
Quattro stampanti, di cui una laser e tre a getto d’inchiostro, si occupano
dell’output, compresa una a modulo continuo per stampare i progetti. Un
gruppo di continuità di tipo Inverter, fa sì che i sistemi
siano sempre in vita. «Sono soddisfatto della dotazione hardware
– spiega Zardini –, che usa anche macchine fotografiche digitali per
fotografare i diversi passaggi del lavoro e soprattutto gli impianti finiti,
per poter sempre sapere dove passano tubi e cavi una volta che saranno
ricoperti dall’intonaco o dalle svariate e spesso eccentriche soluzioni
architettoniche richieste dai committenti. Le fotografie le archivio poi
in un database e, a lavori ultimati, in un Cd Rom al quale allego anche
tutti i progetti e i dimensionamenti, ma non sono altrettanto soddisfatto
dei software in circolazione per la progettazione impiantistica. A volte
ho trovato programmi fatti da bravi professionisti, che però palesemente
non conoscono la materia. Allora ho unito la mia esperienza sul campo
alle mie conoscenze informatiche e ho personalizzato alcuni applicativi.
Per esempio partendo da Excel ho creato un programma che rispondesse alle
mie esigenze per il dimensionamento del ricambio dell’aria, dell’umidità
e delle quantità energetiche».
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