Nel tutorial Primi passi con Logic Pro abbiamo familiarizzato con alcune caratteristiche di base del software: la finestra di lavoro primaria, come accedere al Mixer, come effettuare ricerche all’interno dell’ampia libreria di loop forniti a corredo di Logic, come creare tracce e altre funzioni basilari per metterci in condizione di cominciare a creare un po’ di musica. In questo secondo appuntamento integreremo nuove modalità operative per le funzioni già viste, organizzeremo meglio il nostro ambiente di lavoro e cominceremo ad aggiungere un background armonico che sia di stimolo alla successiva fase “melodica”.
Il Loop Browser, la finestra che ci aiuta a scegliere i loop più adatti alla nostra produzione, permette l’uso di alcuni altri parametri di filtratura che ancora non abbiamo visto. Alcuni di questi richiedono un minimo di conoscenze musicali la cui copertura esula dai compiti di questi tutorial. Le voci Signature e Scale corrispondono alla divisione metrica (3/4, 5/4 ecc.) e al modo (maggiore, minore, indifferente e valido per entrambi) consentendoci di selezionare i loop che si accordano a questi ulteriori parametri.
Selezionando, ad esempio, 3/4, Major e String verranno preselezionati tutti i loop di strumenti a corda dall’andamento ternario e dal modo maggiore. Diciamo dall’andamento ternario e non, come il rigore richiederebbe, solo in 3/4 in quanto escono dal filtro frasi sia in 3/4 sia in tempi composti come il 6/8 o il 12/8: l’orecchio ci permetterà di capire se il loop è compatibile con il nostro progetto.
Va notato che se ad esempio selezioniamo 5/4 (una divisione metrica poco gettonata) alcune categorie di strumenti o stili non saranno disponibili e appariranno grigie. Alcuni Loop, che appaiono invece di durata (Beats) indefinita, sono tipicamente effetti sonori o semplicemente sono senza tempo. Altri Loop appaiono privi di tonalità (Key) e sono principalmente effetti o frasi musicali molto articolate e che non possono, quindi, essere utilizzate come una singola tonalità.
In quest’ultima categoria ricade buona parte dei loop che incontriamo sotto l’egida Jingle in quanto brevi brani musicali completi, pronti a essere usati magari sotto una presentazione di iPhoto.
I loop caratterizzati dall’icona verde sono, come già detto nel precedente tutorial, dei brevi file MIDI a cui è associato uno strumento virtuale e, eventualmente, anche degli effetti audio. Ascoltati dal Browser questi loop non sembrerebbero diversi dagli Apple Loop ma, se li trasciniamo in un’area vuota della finestra di Arrange ci accorgiamo che viene creata una regione MIDI in una nuova traccia MIDI con virtual instrument ed effetti già preimpostati. La differenza sostanziale è che, in quanto MIDI, questi loop sono completamente editabili e ci permettono persino di modificarne le singole note o lo strumento col quale vengono eseguiti. Questa loro natura consente anche di non percepire alcuna “distorsione” data dalla trasposizione o dallo “stretching” necessario per adeguarsi a tonalità e tempo metronomico del nostro brano. Il rovescio della medaglia è che i loop di questa categoria sono un po’ meno realistici dei loop ottenuti da reali registrazioni audio. Se si trascina uno di questi loop non su una zona vuota (e neanche su una traccia MIDI preesistente) bensì su una traccia audio già presente, il loop MIDI verrà automaticamente convertito in un file audio e perderà le proprietà di editing appena menzionate.
La domanda sorge spontanea: a che serve questa trasformazione? L’uso più ovvio è il poter trasportare il nostro progetto in un altro computer o software che non dispone dei virtual instrument utilizzati per il loop in questione. I file audio sono infatti accettati da qualunque software di editing musicale.