Ribadita la richiesta del varo di grandi progetti Paese.
“Per ricominciare a crescere è indispensabile difendere la necessità delle imprese italiane d’investire in innovazione tecnologica”. L’opinione, per certi versi scontata di Ennio Lucarelli presidente di Assinform è in questo caso la premessa a una delle richieste che l’associazione dei vendor Ict fa la governo che nei prossimi dovrebbe varare un decreto anticrisi, che, si spera, dovrebbe sostenere l’innovazione Ict delle aziende.
La wish list di Assinform, però, non si ferma qui.
Lucarelli ha ribadito la necessità di favorire la concorrenza, che nel linguaggio del mondo Ict significa combattere il fenomeno dell’in house con affidamenti diretti senza gara alle aziende Ict di proprietà pubblica, l’adozione di misure di modernizzazione del mercato dei servizi innovativi con modalità di selezione che sappiano valutare e premiare la qualità e la professionalità delle prestazioni e non solo il prezzo.
L’associazione dei vendor Ict chiede anche il varo di grandi progetti paese (a partire da sanità, sicurezza, scuola, giustizia, ambiente) dei quali dovrebbe discutere nei prossimi giorni con il governo, la definizione di una politica fiscale che premi le imprese con provvedimenti che favoriscano l’aumento della loro capitalizzazione e che incentivino particolarmente quelle che innovano, il pagamento dei debiti della Pa che solo alle aziende Ict deve circa tre miliardi di euro, il rafforzamento dei dei programmi di ricerca e sviluppo (come il bando per l’It nell’ambito di Industria 2015 già annunciato dal ministro Scajola) oltre alla richiesta al sistema del credito di iniziative a medio termine necessarie soprattutto alle aziende che si occupano di tecnologia.
“Non posso concludere senza ricordare che le nostre imprese sono fondate principalmente sul loro personale – ha affermato Lucarelli – e pertanto per esse è vitale ridurre gli oneri indebiti sul lavoro, a partire dalla eccessiva contribuzione all’Irap”.