In Italia i pagamenti sono un po’ meno in ritardo

Aumentano le aziende che pagano entro i 30 giorni. Male, invece, la Pa che ha tempi doppi rispetto alla media europea

Pubblica amministrazione, trasporti ed edilizia sono i peggiori pagatori italiani. Lo dice l’annuale rapporto di Dun & Bradstreet che indica anche una diminuzione dei fallimenti aziendali.

La Pubblica amministrazione impiega 138 giorni per saldare una fattura, quando la media in Europa è di 68 giorni. I termini contrattuali sono di 120 giorni, doppi rispetto alla media continentale e i ritardi medi di 21 giorni.

All’interno del comparto Pa il peggiore pagatore è la giustizia.


Tale situazione è tanto più sentita dalle aziende quanto più si trovano a sostenere tempi di pagamento molto più lunghi rispetto a quanto avviene con altri interlocutori le cui performance relative ai pagamenti stanno, per contro, migliorando.
Secondo D&B aumentano infatti coloro che pagano entro i 30 giorni (+16%) e si registra una media di ritardo di 13 giorni, più o meno in linea con l’Europa. La modalità di pagamento preferita dalle aziende italiane nel 2006, come già era nel 2004 e nel 2005, è quella a 30-60 giorni.

In generale, però, tutte le classi di pagamento, a parte i 30 giorni, sono diminuite, compresi, dunque, anche i pagamenti regolari e i pronto cassa, drasticamente calati dell’8,5 per cento.


L’Italia, comunque, è seconda solo alla Germania come percentuale di pagamenti regolari, segno di sostanziale affidabilità. Una situazione in parte è dovuta alla ripresa dell’economia.

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