ET-4810 di Epson è una stampante multifunzione ricca di funzioni (stampa, scansione, copia e fax) e capace di garantire una lunghissima autonomia di stampa, grazie ai serbatoi ricaricabili per gli inchiostri.
La tecnologia di stampa a getto d’inchiostro è di gran lunga la più diffusa in ambito domestico, grazie ai costi bassi e alla facilità di gestione, ma spesso il prezzo bassissimo delle stampanti è soltanto una scelta commerciale: molti produttori, infatti, vendono le periferiche a prezzi particolarmente vantaggiosi, senza margini o addirittura in perdita, per poi guadagnare sui materiali di consumo. Le cartucce d’inchiostro hanno quindi prezzi difficili da giustificare, arrivando a volte al paradosso: sostituire gli inchiostri esauriti può costare più che acquistare una nuova stampante, specialmente nel caso dei modelli più economici.
Questa strategia commerciale ha portato alla nascita di un fiorente mercato di cartucce compatibili, e ai tentativi delle aziende di bloccare questi prodotti aggiungendo alle cartucce chip che consentono soltanto l’uso di prodotti originali e rendono impossibile la ricarica.
Quando il settore sembrava avviato a una lotta tra produttori e consumatori, Epson ha deciso di interrompere la spirale con l’introduzione della linea di stampanti EcoTank: queste periferiche a getto d’inchiostro rinunciano alle cartucce tradizionali, per offrire invece una serie di capienti serbatoi che possono essere riempiti tramite flaconi di inchiostro dedicati, proposti a prezzi molto più ragionevoli.
Uno degli ultimi modelli della linea è la ET-4810, oggetto di questa prova: si tratta di una stampante multifunzione caratterizzata da dimensioni compatte e una notevole dotazione di funzioni. Oltre alla stampa dei documenti digitali, infatti, questo dispositivo può fungere anche da scanner, fotocopiatrice e fax, proponendosi quindi come complemento ideale per una postazione di lavoro casalinga o anche un piccolo ufficio.
Le dimensioni sono davvero compatte in relazione ai componenti integrati (non bisogna infatti dimenticare che la ET-4810 integra uno scanner piano in formato A4 con alimentatore automatico): la larghezza è pari a 38 cm mentre la profondità raggiunge i 35 nella parte destra, dove si trovano i serbatoi degli inchiostri; l’altezza, invece, è pari a 22 cm. L’ingombro però cresce quando la periferica è in uso: i fogli da stampare devono infatti essere collocati nel cassetto posteriore, dove rimangono esposti in posizione obliqua, mentre il vassoio che raccoglie i fogli stampati dev’essere estratto dalla parte frontale, dopo aver aperto uno sportello lungo il margine inferiore.
Il pannello anteriore ospita una ricca dotazione di controlli: la stampante propone infatti un piccolo display a colori a cristalli liquidi (da 3,7 cm di diagonale) circondato da una serie di pulsanti di navigazione e controllo della stampante (accensione, avvio della copia, interruzione e così via), mentre sul fianco destro si trova un classico pad numerico a 12 tasti. L’intero pannello può essere ruotato lungo l’asse orizzontale per una migliore leggibilità e l’ergonomia complessiva è risultata buona nonostante le dimensioni davvero minuscole dello schermo Lcd, che però è molto luminoso.
La procedura di impostazione della Epson ET-4810
Serve però qualche minuto di adattamento, perché il grande numero di pulsanti può essere più d’intralcio che di beneficio durante la navigazione e l’impostazione iniziale. A questo proposito, quando si accende per la prima volta l’ET-4810 bisogna mettere in conto una mezz’oretta di tempo, perché le operazioni da compiere sono parecchie e non tutte banali.
Quando si estrae la stampante dalla scatola si può apprezzare la scelta di materiali di imballaggio per la maggior parte riciclabili: il tradizionale espanso è stato sostituito con elementi di cartone e anche le strisce adesive che tengono fermi i vari componenti durante il trasporto sono di nastro di carta. Questa scelta costringe a una certa cautela durante la rimozione, perché il nastro tende a spezzarsi se rimosso troppo rapidamente.
Una volta collegato il cavo di alimentazione si può accendere la stampante, che propone una semplice procedura di inizializzazione guidata direttamente sul piccolo display integrato; dopo aver selezionato la lingua, il display mostra un codice QR inquadrabile con lo smartphone per raggiungere l’app di controllo per il proprio sistema operativo mobile.
Dopo aver scaricato e installato questo software, la configurazione dovrebbe continuare utilizzando lo smartphone, con una originale e amichevole procedura di setup basata su un’interfaccia conversazionale. Abbiamo utilizzato il condizionale perché invece durante i test questa funzione non ci ha permesso di completare la configurazione, lamentando che “il segnale dello smartphone non è abbastanza forte”. Questo errore si è ripetuto con dispositivi iOS e Android, con smartphone e tablet appoggiati fisicamente sopra la stampante o a pochi centimetri di distanza e in diverse zone della casa (per scongiurare eventuali interferenze inattese).
La configurazione non richiede necessariamente lo smartphone, che rappresenta soltanto una comodità; si può quindi proseguire utilizzando l’interfaccia della stampante e seguendo le istruzioni mostrate sul display. Il passaggio successivo è il caricamento degli inchiostri, una procedura che potrebbe intimidire chi non ha mai avuto a che fare con una stampante EcoTank, ma che invece è semplice almeno quanto sostituire una cartuccia tradizionale.
Bottiglie di colore
Basta infatti aprire il coperchio dedicato e poi il tappo che chiude il singolo serbatoio del colore, prendere la bottiglia di inchiostro e capovolgerla fino a inserirla nel foro di ricarica; gli ugelli delle varie bottiglie sono leggermente diversi tra loro, per evitare il caricamento degli inchiostri nei serbatoi sbagliati. Una serie di finestrelle graduate, nella parte frontale della stampante, consente di controllare il livello di ciascun inchiostro. Una volta riempito il serbatoio è sufficiente rimuovere la bottiglia, ritapparla ed eventualmente riporla se è rimasto un po’ di inchiostro. L’intera procedura richiede qualche decina di secondi ed è perfettamente “pulita”: l’inchiostro non si versa mai e non gocciola in alcun modo, se si seguono le istruzioni del produttore. L’unica accortezza è evitare di premere le bottiglie per far uscire l’eventuale inchiostro rimasto: se dovesse avanzare, si potrà utilizzarlo in un secondo tempo.
La ET-4810 utilizza una tradizionale tecnologia a quattro colori: gli inchiostri da caricare sono quindi nero, ciano, magenta e giallo; tutti gli inchiostri sono a base acquosa (dye), una scelta tradizionale che ben si sposa con la tecnologia piezoelettrica tipica di Epson. Ogni flacone ha una capacità di 65 ml, con un rendimento dichiarato dalla casa pari a 4.500 pagine in bianco e nero e 7.500 pagine a colori.
Nel complesso, la ricarica degli inchiostri non è più difficile rispetto alla sostituzione delle cartucce di colore tradizionali, che richiede l’accesso al vano interno della stampante; l’unico svantaggio è che i colori devono essere ricarica uno per volta, e serve quindi qualche secondo in più. L’autonomia garantita da ogni ricarica è però tale da controbilanciare abbondantemente questo difetto.
La procedura di ricarica degli inchiostri è molto semplice e si conclude senza sporcare nel giro di qualche decina di secondi.
Quando i serbatoi sono pieni si passa alla fase di allineamento delle testine, che è completamente manuale, seppure guidata: la stampante produrrà quattro stampe di test in sequenza e richiede la selezione dell’elemento migliore tra quelli stampati (la riga più dritta, il quadrato più uniforme). È una procedura piuttosto semplice e ben guidata dall’interfaccia della stampante, ma abbastanza lunga e noiosa; altri modelli svolgono le operazioni in modo completamente automatico, tramite un sensore collocato nell’area di stampa, o semiautomatico, sfruttando lo scanner integrato per individuare l’elemento migliore.
Dopo aver concluso anche l’inizializzazione, la stampante è teoricamente pronta per essere utilizzata; manca però la connessione: sul lato posteriore dell’ET-4810, opportunamente incassati per consentire il collegamento senza aumentare lo spazio occupato, si trovano infatti una porta Usb di tipo B per la connessione a un computer e una presa Ethernet RJ45 per la condivisione nella rete locale. La stampante supporta anche il Wi-Fi, che richiede però l’inserimento manuale della password o il pairing WPS. Sul retro della macchina sono presenti anche due connettori RJ11, per il collegamento alla rete telefonica (e la connessione a cascata di un telefono) da utilizzare per la funzione fax.
Una volta collegata alla rete (o al computer), la Epson ET-4810 può essere aggiornata scaricando un nuovo firmware; l’operazione ha richiesto soltanto qualche decina di secondi e si è completata automaticamente senza problemi. Se è configurata la connessione alla rete rete locale (cablata o Wi-Fi), l’ET-4810 viene anche rilevata dalle app per i dispositivi mobile, che possono finalmente mostrare le informazioni diagnostiche (come i livelli degli inchiostri), lo stato della stampante e naturalmente anche avviare nuovi lavori.
Uso e prestazioni
Inserire la Epson ET-4810 nei flussi di lavoro quotidiani è davvero intuitivo; nel caso dei computer è sufficiente scaricare il software di setup per il proprio sistema operativo (Windows o macOS), installarlo e poi utilizzare la stampante come di consueto. Il pacchetto comprende tutto il necessario non soltanto per stampare, ma anche per sfruttare tutte le altre caratteristiche e funzioni, come la scansione o il fax. Alcuni software non sono indispensabili e possono essere installati oppure no, a seconda delle esigenze e della configurazione di ciascun utente.
Anche nel caso dei dispositivi mobile, l’integrazione è efficace e consente di accedere a tutte le funzioni principali, dalla stampa alla scansione. La velocità di stampa è piuttosto buona, specialmente per un utilizzo casalingo o in un piccolo ufficio: le prestazioni ufficiali (ISO/IEC 24734) raggiungono le 15 ppm in bianco e nero e 8 ppm a colori, mentre in modalità bozza si possono toccare le 33 pagine al minuto, sempre per i documenti monocromatici, rinunciando però a parte della qualità.
La tecnologia di stampa, come abbiamo già accennato, è Epson Micro Piezo con testina di stampa PrecisionCore, capace di generare gocce da 3,3 pl. Sono 400 gli ugelli dedicati al nero, a cui si aggiungono 128 ugelli per ciascuno dei tre colori primari; la risoluzione di stampa è di 4.800 x 1.200 punti per pollice.
Lo scanner della Epson ET-4810 è basato su un sensore Cis con risoluzione di 1.200 x 2.400 punti per pollice (orizzontale x verticale) e può essere utilizzato in doppia modalità: con il classico piano trasparente in formato A4 oppure sfruttando l’alimentatore automatico superiore, che può ospitare fino a 30 fogli. Il vassoio della carta posteriore, invece, contiene al massimo 100 fogli standard e consente di utilizzare supporti con un peso massimo di 300 g/m2.
In entrambe le modalità, lo scanner e la stampante possono essere abbinati per effettuare copie in bianco e nero o a colori senza dover utilizzare alcun software di supporto. Anche il fax è accessibile in modalità autonoma (sia in invio sia in ricezione), grazie alle funzioni integrate e al tastierino per comporre facilmente il numero del destinatario.
Manca invece, sia per la stampante sia per l’alimentatore automatico dello scanner, la funzione duplex, che gira automaticamente i fogli per stampare (o per acquisire i documenti) su entrambe le facciate; il software di gestione supporta naturalmente la modalità fronte-retro, in modalità manuale: a metà dell’operazione, l’utente deve raccogliere i fogli e girarli.
La qualità di stampa è buona, specialmente per i documenti tipici del lavoro da ufficio: il testo nero è molto definito e sempre ben leggibile, anche se si scelgono font difficili e dimensioni ridotte, e anche le illustrazioni mostrano colori vividi e un ottimo contrasto. La stampa fotografica garantisce buoni risultati, scegliendo una carta adeguata e tenendo sempre in considerazione che questo modello ha alcune limitazioni tecniche (in particolare l’assenza di inchiostri fotografici a pigmenti) che non la rendono il modello ideale per chi voglia trasformare in stampe le proprie fotografie digitali.
Il prezzo di listino della Epson ET-4810 (420 euro) è piuttosto elevato, se confrontato con altri modelli inkjet simili dotati di cartucce o con stampanti laser: nonostante la dotazione molto ricca e completa, infatti, questo modello ha una costruzione e una serie di caratteristiche da media gamma, ma il prezzo è sensibilmente più alto della media. Nei negozi però la si può trovare a prezzi molto inferiori (nel momento in cui scriviamo si attesta a circa 300 euro presso i principali rivenditori online), che rendono la proposta molto più appetibile, anche grazie a finanziamenti o acquisti rateizzati. Il (grande) vantaggio è che poi si stampano alcune migliaia di pagine senza spendere più niente, mentre con stampanti a cartucce o laser la spesa complessiva supera (probabilmente/agevolmente) i 1.000 euro. Bisogna poi aggiungere alla valutazione anche i costi di gestione, che sono enormemente inferiori rispetto alle stampanti inkjet tradizionali: i flaconi di inchiostro sono infatti acquistabili a circa 10 euro l’uno, e come abbiamo già accennato offrono un’autonomia elevatissima. Si può risparmiare ancora di più acquistando flaconi di inchiostro compatibili, ma considerando il prezzo e l’autonomia, per una volta forse il gioco non vale la candela. Nella confezione della stampante è compresa una bottiglia per ciascun colore primario, più una seconda bottiglia di inchiostro nero: la dotazione consente di non pensare all’acquisto di ricariche per molti mesi, anche con volumi di stampa elevati.