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In un’università americana il primo IBM Quantum System One

IBM ha annunciato che il Rensselaer Polytechnic Institute diventerà la prima università al mondo a ospitare un IBM Quantum System One.

Il computer quantistico IBM, che dovrebbe essere operativo entro gennaio 2024, costituirà la base del nuovo IBM Quantum Computational Center in collaborazione con il Rensselaer Polytechnic Institute (RPI).

Con la partnership, ha sottolineato l’azienda, l’RPI intende migliorare notevolmente le esperienze formative e le capacità di ricerca degli studenti e dei ricercatori dell’RPI e di altre istituzioni, promuovere la regione come luogo di eccellenza per i talenti e accelerare la crescita di New York come epicentro tecnologico.

L’avanzamento dell’RPI nella ricerca di applicazioni per il quantum computing – mette in evidenza IBM – rappresenterà un investimento di oltre 150 milioni di dollari una volta realizzato, aiutato dal sostegno filantropico di Curtis R. Priem ’82, vicepresidente del Board of Trustees dell’RPI. Il nuovo computer quantistico farà parte della nuova Curtis Priem Quantum Constellation dell’RPI, un centro di facoltà dotato di fondi per la ricerca collaborativa, che darà priorità all’assunzione di altri faculty leader che sfrutteranno il sistema di calcolo quantistico.

Priem, tra le altre cose, nel 1993 ha co-fondato NVIDIA, azienda che dalla sua fondazione è stata tra i pionieri dell’accelerated computing.

L’IBM Quantum System One di cui sarà fatto il deployment all’RPI sarà alimentato dal processore IBM Quantum Eagle a 127 qubit, con cui l’azienda ha recentemente dimostrato la capacità di eseguire calcoli utility-scale. IBM definisce utility-scale il punto in cui i computer quantistici potrebbero servire come strumenti scientifici per esplorare una nuova scala di problemi che rimangono ingestibili per i metodi classici.

L’accordo con IBM prevede l’impegno a fornire un aggiornamento del sistema installato presso l’RPI nel 2026.

L’RPI ha una storia caratterizzata dalla tecnologia avanzata ed è già sede di uno dei supercomputer più potenti al mondo, l’Artificial Intelligence Multiprocessing Optimized System (AiMOS).

AiMOS, con una velocità di elaborazione massima di 11,03 petaFLOPS, è attualmente il più potente supercomputer privato in un centro universitario degli Stati Uniti. Il supercomputer dotato di CPU IBM POWER9 e GPU NVIDIA consente agli utenti di esplorare nuove applicazioni di intelligenza artificiale.

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