Il fronte dell’alta tensione fra India e Cina, in seguito allo scontro tra militari dei due paesi al confine himalayano, si allarga al mondo delle app.
Tra le app bloccate dal governo indiano figurano alcune fra le più popolari al mondo: TikTok (non nuova a polemiche di ogni sorta) che proprio in India ha il suo mercato più importante. al mondo, WeChat,celebre app di chat e videochiamate. Il famoso gioco Clash of Kings, e numerose altre.
Il Ministero della Tecnologia dell’Informazione ha dichiarato di aver ricevuto molte lamentele da varie fonti, tra cui diversi rapporti sull’uso improprio di alcune applicazioni mobili disponibili su piattaforme Android e iOS per rubare e trasmettere surrettiziamente i dati degli utenti in modo non autorizzato a server che hanno sedi al di fuori dell’India. La compilazione di questi dati, la sua estrazione e profilazione da parte di elementi ostili alla sicurezza nazionale e alla difesa dell’India, che in ultima analisi implicano la sovranità e l’integrità dell’India, è una questione di preoccupazione molto profonda e immediata che richiede misure di emergenza.
Numerose app cinesi sono da tempo sospettate di gestire i dati degli utenti in modo a dir poco opaco, e senza sottoporsi alle stringenti tutele imposte dal GDPR europeo.
In questo caso è evidente come la motivazione di fondo sia di natura geopolitica.
Impossibile non notare come il mondo delle app si stia ritagliando uno spazio sempre più rilevante nel panorama economico mondiale, al punto da poter essere utilizzato come strumento di conflitto fra stati sovrani. Una situazione impensabile fino a pochi anni fa, e che ora il governo indiano sta portando decisamente alla luce