Analisi del Cepis per conto della UE: nel 2010 potrebbero mancare 70.000 figure specializzate.
L’Information & Communication Technology, motore dello sviluppo economico, rischia di dover limitare la sua
spinta a causa della mancanza di specialisti informatici. Questo è lo scenario
che emerge da un’indagine del Cepis, (la Federazione delle associazioni
informatiche europee) realizzata per conto della Commissione Ue, che secondo
l’ipotesi più favorevole stima per il 2010 una domanda di 250.000 specialisti
Ict alla quale risponderà un’offerta di 180.000 professionisti. In caso di
recessione, invece, la richiesta scenderebbe a 101 mila addetti con un migliaio
di esperti che rimarrebbero disoccupati.
Per quanto riguarda
l’Italia
le stime del rapporto “Occupazione e professioni nell’Ict” di Confindustria servizi innovativi parlano di 17.500 unità richieste dalle aziende nel 2010 alle quali bisognerà aggiungere 3.800 esperti delle linee di business.
La carenza di professionisti è però un problema
attuale e non solo dei prossimi anni. Secondo le aziende del settore Ict oggi
esistono problemi nel reperimento di ingegneri elettronici e delle
telecomunicazioni, tecnici informatici e progettisti e analisti informatici.
La presentazione dello studio è stata anche l’occasione per
ricordare i più recenti sviluppi del sistema Eucip, sorto da iniziative
finanziate dall’Unione Europea su iniziativa dello stesso Cepis, rappresentato
in Italia da Aica (Associazione italiana per l’informatica e il calcolo
automatico). Nato dall’idea di certificare le abilità delle figure professionali
It, il sistema Eucip si va affermando in parallelo, e forse ancora più
rapidamente, come sistema di classificazione delle competenze e delle figure
chiave a livello europeo, permettendo di disporre di un modello di riferimento
per facilitare l’incontro tra domanda e offerta, rilevare i fabbisogni e i gap
di specifiche competenze ad ogni livello (azienda, settore, bacino geografico),
e investire in formazione secondo un quadro di riferimento curricolare per
lavoratori e studenti.
I più recenti sviluppi di questo
modello vedono il completamento di tutti e 22 i profili chiave (dagli
analisti, agli specialisti Web, di integrazione dei sistemi, della sicurezza, e
così via); il suo utilizzo come un sistema capace di integrare gli schemi
nazionali di classificazione delle competenze informatiche in uso nei principali
Paesi europei: Inghilterra con Sfia, Germania con Aitts, Francia con Cigref e
Borsa Lavoro per l’Italia. Aica attorno a Eucip va aggregando l’interesse delle
istituzioni e delle imprese e ha già realizzato i primi centri di competenza.