Forse anche per frenare sul nascere le inquietudini e i dubbi sorti a seguito dell’annuncio di fusione, Carly Fiorina, presidente di Hp e della nuova società nascente, ha fornito ulteriori indicazioni sul futuro del processo di integrazione.
La fusione era inevitabile. Questo è il succo del concetto che Hewlett-Packard intende far passare per giustificare l’operazione di fusione on Compaq annunciato un paio di settimane fa. La competizione con Ibm e la pressione dei produttori di software e microprocessori sono i principali fattori di spinta indicati da Carly Fiorina, in un intervento fatto alla platea dei dirigenti europei della new economy convenuti a Montecarlo. “Quando guardo al volume di commenti profusi sulla fusione, mi stupisco di quelli che hanno evocato soprattutto il mercato pc e il suo consolidamento – ha criticato Fiorina -. Ciò che a noi importa è di fare della ‘nuova Hp’ l’attore principale dell’unificazione delle infrastrutture informatiche”.
L’unificazione degli standard viene vista dal presidente della nuova entità e dell’attuale Hp come fattore di stabilità per le imprese e per il grande pubblico. Volume (di vendite) e velocità (forza d’urto nella ricerca e nella commercializzazione di nuovi prodotti) sono le due parole chiave della nascitura strategia. Questo dovrebbe tradursi, per gli utenti, in una compatibilità più concreta fra pc, Pda e strumenti mobile di generazione.
Carly Fiorina ha sottolineato che, senza la fusione, sarebbe stato impossibile tener testa ai produttori di software e di microprocessori, che approfittano della congiuntura per imporre il loro punto di vista ad aziende come Hp e Compaq. Per soddisfare tutti, ha peraltro che l’azienda resterà una paladina dell’open source. Ora, l’obiettivo primario del conglomerato è metter fine all’egemonia di Ibm nel campo dei servizi per l’e-business. Microsoft, Sap, Oracle, Accenture, Cap Gemini. Tutte hanno un nemico comune e ora potranno disporre di un partner molto potente”, ha indicato Fiorina. Operazioni di crescita attraverso l’acquisizione di società, di software in particolare, non sono state escluse.
Tuttavia, numerosi ostacoli si frappongono ancora alla nascita della “nuova Hp”. Carly Fiorina stima che la Commissione di Bruxelles dovrebbe dare il via libera all’operazione entro 14-18 mesi. In questo lasso di tempo, Hp e Compaq procederanno alla riorganizzazione delle rispettive strutture, anche per mostrare agli investitori che il progetto può reggere. La stessa Fiorina ha promesso 2,5 miliardi di dollari di sinergie entro tre anni, ma in buona parte visibili già nel primo anno post-fusione. La ristrutturazione si farà in parte con tagli d’organico, ma anche con una valutazione, ora in corso, della gamma di prodotti della nuova entità. Un piano di transizione per gli utenti sarà messo a punto in seguito.
È presto per dire se questo piano di battaglia sarà in grado di dare frutti, ma Carly Fiorina ha dichiarato che il suo gruppo non accetterà un tasso di crescita inferiore a quello medio del mercato informatico.