Instant messenger, conversare in tempo reale con gli amici

Passo-passo sul funzionamento di quattro programmi gratuiti di IM

Novembre 2005 Gli “instant messenger” sono quei particolari
software client che rendono possibile l’instaurazione di conversazioni
in tempo reale tra due o più persone collegate a una rete di personal
computer.

La totalità dei servizi di messaggistica più utilizzati oggi,
fornisce anche informazioni sullo “stato” di un utente: gli interessati
possono quindi sapere in qualunque momento se egli sia collegato alla rete e
disposto a colloquiare.

L’utente può anche decidere di inserire il cosiddetto “away
message”: quando lontano dal computer, il suo client risponderà
automaticamente inviando la frase di circostanza inserita.

I client di messaggistica più famosi ed utilizzati sono MSN Messenger,
AIM, ICQ e Yahoo! Messenger.

ICQ è stato il primo vero “instant messenger” concepito per sistemi non-Unix
e debuttò nel lontano novembre 1996.

Oggi, tuttavia, ne stanno nascendo molti altri con un obiettivo comune: estendere
le possibilità di dialogo su base testuale all’uso della telefonia
via Internet (VoIP, Voice over IP) integrando anche funzionalità di videoconferenza.

L’era post-ICQ ha condotto alla nascita di una babele di protocolli differenti,
il che spesso obbliga a dover mantenere contemporaneamente aperti più
software di messaggistica per poter colloquiare con gli utenti dei vari sistemi.
Per sopperire a questo fastidio, sono stati sviluppati anche client “multiprotocollo”
in grado cioè di collegarsi a più reti (si può, ad esempio,
parlare simultaneamente con utenti di MSN Messenger, di ICQ, di Yahoo! Messenger
e così via).

Gaim e Trillian (presentati nelle pagine seguenti) sono i software multiprotocollo
più abili. I tentativi di creare un unico standard sono sinora falliti
poiché i principali colossi che sviluppano e distribuiscono software
di messaggistica continuano ad utilizzare i loro protocolli proprietari.

Una scossa in tal senso è stata data di recente da Google. Il suo promettente
gioiellino – Google Talk -, poggia infatti le sue fondamenta su Jabber (XMPP,
Extensible Messaging and Presence Protocol), famoso protocollo aperto.

Un altro tentativo di proporre uno standard per la messaggistica è
stato SIMPLE (Session Initiation Protocol for Instant Messaging and Presence
Leveraging Extensions).

SIMPLE prende le mosse da SIP, protocollo sviluppato da IETF (www.ietf.org)
che permette l’avvio e la gestione di sessioni di comunicazione che coinvolgano
l’uso di elementi testuali (messaggistica istantanea) ma anche audio e
video.

SIP sta diventando sempre più leader nella telefonia VoIP, integrato
in un sempre maggior numero di programmi, soprattutto open-source, e sta gradualmente
scalzando il protocollo H.323.

Nelle pagine che seguono vi proponiamo cinque tra i migliori “nuovi”
software di messaggistica in circolazione.

Oltre le conversazioni testuali: il VoIP
Il VoIP è l’obiettivo verso il quale stanno guardando molti dei client di messaggistica
reperibili in Rete.

Si tratta di una tecnica che permette di effettuare conversazioni vocali su
qualunque rete basata su IP. Per lungo tempo ci si è confrontati su quali
possano essere i protocolli in grado di sostituire le infrastrutture proprie
della telefonia tradizionale (PSTN, Public Switched Telecom Net-work), in grado
di risolvere i due problemi più critici propri delle reti IP: latenza
e presenza di dispositivi firewall/NAT.

Il protocollo SIP, il cui acronimo inglese ricorda – per pura
casualità – la società dalla quale, nel nostro Paese, è nata Telecom Italia
ma che invece sta per Session Initiation Protocol, è probabilmente il candidato
più papabile.

Il protocollo SIP si propone come ambizioso obiettivo quello di gestire via
Internet tutte le chiamate vocali e le videoconferenze.

L’unico modo per raggiungere un utente sarà quello di conoscerne
l’indirizzo e-mail o un particolare identificativo, valido a livello mondiale.

SIP ricalca tutte le caratteristiche della telefonia tradizionale (PSTN, rete
a commutazione di circuito): la composizione di un numero, l’ascolto dei
toni di chiamata o del segnale di occupato, lo squillo del telefono chiamato.
Sono l’implementazione e la terminologia ad essere differenti.

Anche nel nostro Paese il protocollo SIP comincia ad essere sempre più
apprezzato. Ne è la testimonianza la nascita di servizi come MessageNet
(www.messagenet.it), società milanese che offre la possibilità
di telefonare via VoIP a prezzi competitivi.

Le chiamate vengono veicolate sulla rete IP utilizzando il protocollo SIP
ed è possibile attivare gratis un numero telefonico con prefisso 02,
06 o 011 raggiungibile dalla rete telefonica tradizionale. Le chiamate in uscita
possono essere effettuate configurando opportunamente (inserendo dominio e proxy
SIP forniti da MessageNet) un client SIP (per maggiori informazioni, è
possibile consultare la pagina www.messagenet.it/voip/sw/).

In alternativa, per usufruire dei servizi MessageNet così come di qualunque
altro analogo, si può pensare di acquistare un telefono VoIP da collegarsi
ad una porta Ethernet (connettore RJ-45) di un router o di un dispositivo hub/switch
oppure collegabile ad una normale porta USB del personal computer (in questo
caso, però, si dovrà necessariamente usare la tastiera del computer
per le operazioni di composizione del numero e gestione della chiamata).

Alcuni esempi sono disponibili all’indirizzo www.messagenet.it/voip/hw/.

Gli “outsider”
Gizmo v1.0.4.75.
Il “progetto Gizmo” è nato
sotto l’ala di Michael Robertson, fondatore di MP3.com prima e di Linspire
poi.

L’interfaccia del programma è molto accattivante, davvero gradevole
da utilizzare. Il software permette di effettuare telefonate VoIP gratuite a
tutti gli utenti Gizmo.

Tra le funzionalità chiave ricordiamo la possibilità di registrare
le conversazioni, di partecipare a conferenze audio con più persone contemporaneamente,
di fruire di una casella vocale gratuita.

Gizmo offre anche i servizi CallOut e CallIn che permettono, rispettivamente,
di chiamare telefoni fissi e mobili di tutto il mondo a partire da 1,8 centesimi
di dollaro e di vedersi assegnato un numero telefonico tradizionale (per il
momento in una delle città degli Stati Uniti e dell’Inghilterra)
dietro il pagamento di un canone mensile di 5 dollari.

Sebbene i servizi offerti ricalchino quelli di Skype, le differenze sono notevoli.

Gizmo è stato sviluppato seguendo la filosofia opensource ed utilizzando
il protocollo SIP.

Al momento della registrazione vengono forniti all’utente due identificativi:
quello proprio di Gizmo ed un numero SIP che può essere chiamato da qualunque
telefono SIP, da software client che supportano lo stesso protocollo e dalla
rete telefonica tradizionale.

In quest’ultimo caso, però, chi volesse mettersi in contatto con
un numero SIP dovrebbe comporre prima un access number oppure chiamare un numero
fisso fornito da Gizmo all’utente che abbia deciso di aderire al servizio
CallIn.

continua…

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