Nei laboratori software di Big Blue si lavora sul progetto Clio, un software di mapping integrato al database, per gestire varie fonti di dati e rappresentarli in modo automatico.
I ricercatori di Ibm stanno lavorando su alcuni progetti per ampliare l’integrazione dei dati eterogenei e di grid computing. Uno dei tentativi, conosciuto come Project Clio, richiede la fornitura di uno strumento di mapping per cercare all’interno di schemi e raccolte di dati e dedurre cosa occorre ai dati trasformati per essere integrati in data set. L’obiettivo di Clio, è quello di costruire uno strumento per la creazione di mappe tra due rappresentazioni semi-automatiche di dati, a partire dall’input dell’utente.
La tecnologia Project Clio, che potrebbe apparire nei prodotti alla fine del prossimo anno o nel 2004, funziona con il database di Ibm per l’estrazione dei dati provenienti da diverse fonti. L’architettura Clio è dotata di una Gui per la presentazione di schemi e viste di dati, un motore di corrispondenza per la gestione degli schemi, un motore di mapping e schemi, una base di conoscenza integrata e un database.
Una diramazione di Project Clio, dal nome in codice di Chocolate, è voluta per permettere il mappaggio di documenti Xml a partire da altri documenti Xml. Ibm ha anticipato che ci saranno diversi modi di pacchettizzare la tecnologia. La strategia della casa di Armonk è quella di fornire tecnologie che permettono l’unificazione di ambienti eterogenei. Big Blue, infatti, sta anche lavorando a ciò che potrebbe essere un'”e-utility” che potrebbe portare alla costituzione di computing grid, per unificare i computer multipli siti in luoghi differenti, da un singolo punto. L’e-utility, attualmente in stadio concettuale, creerebbe computer virtuali, permettendo la distribuzione della potenza elaborativa.