Intel: così risponde ad Amd

Controaccuse alla rivale nel documento depositato presso la Corte Distrettuale del Delaware.

Al di là delle prime, lapidarie dichiarazioni rilasciate immediatamente dopo la presentazione della denuncia da parte di Amd per abuso di posizione dominante, ha parlato poco della questione Intel.
Rimandando il tutto al tribunale.
Cosa che ha fatto ieri, presentando una risposta ufficiale alla Corte Distrettuale del Delaware, nella quale definisce le accuse di Amd sostanzialmente “incorrette e contraddittorie”.
Una sorta di controaccusa, nella quale Intel sostiene che cercando di mettere dei limiti alla capacità di diminuire i prezzi dei prodotti, Amd agisce contro l’interesse dei clienti e non certo a loro favore.
Non solo.
Nel descrivere dettagliamente il proprio business plan, basato sulla regola delle “tre P” (produzione-prodotto-prezzo), Intel accusa a sua volta Amd di cercare in tribunale proprio ciò da cui a parole vuole difendersi: uno scudo contro la libera competizione.
E la chiusura è senza dubbio lapidaria: l’incapacità di Amd di competere efficacemente contro Intel è il diretto risultato delle sue azioni o non azioni e non è in alcun modo imputabile a qualsivoglia azione illegale perpetrata da Intel.
Si parla di “investimenti anemici” nel manufacturing e di una fama di inaffidabilità che è costata ad Amd in termini di visibilità sul mercato.
Prove ne è, sostiene sempre Intel, che quando Amd è riuscita a portare sul mercato prodotti competitive, come è stato con gli Opteron, è riuscita a guadagnare market share.

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