Fonti americane anticipano quelle che potrebbero essere le prossime mosse di Intel: abbandonare un paio di progetti di sviluppo in corso per stringere i tempi sull’adozione del dual core.
10 maggio 2004 È un momento di grandi novità in casa
Intel. E non solo per il rilascio di una serie di processori
sui quali si sta accentrando l’attenzione dei produttori di pc e notebook (vedi
l’atteso Dothan), non solo per l’introduzione di un nuovo
sistema di codifica dei processori stessi, ma anche perchè la
società, stando a quanto si legge sulle agenzie statunitensi, si sta preparando
a una revisione abbastanza significativa della propria
roadmap.
Intel avrebbe infatti
intenzione di bloccare lo sviluppo dei processori Tejas e
Jayhawk, il primo un Pentium 4 il cui rilascio era previsto per la fine
dell’anno e il secondo uno Xeon atteso per il 2005, sostituendoli con un
processore dual-core
per desktop previsto per il 2005 e un secondo dual-core per notebook, in questo caso atteso per la fine del 2005 o l’inizio del 2006.
Si tratterebbe, nella sostanza di
un’accelerazione rispetto a quanto precedentemente dichiarato, dal momento che
nei piani di Intel i processori dual-core, con performance
decisamente superiori rispetto ai tradizionali single-core,
non erano previsti prima del 2006.
Stando a quanto si legge sulle agenzie americane, Intel è rimasta però piuttosto vaga rispetto ai nuovi sviluppi e non ha al momento rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale in merito ai nomi in codice dei nuovi prodotti, né ha chiarito se verranno prodotti in tecnologia a 90 nanometri o se già utilizzeranno il prossimo processo a 65 nanometri.
Pur nella vaghezza della situazione, gli
analisti già anticipano che la scelta di Intel sarebbe originata dalla volontà
di porre rimedio ai problemi di surriscaldamento
delle macchine. Problemi sempre più pesanti, se si pensa che gli attuali processori di fascia alta della linea Pentium consumano qualcosa come 100 watt, vale a dire più o meno quanto una normale lampadina domestica.
Allo
stato attuale, per evitare o semplicemente limitare i danni ai componenti fisici
dei pc è necessario adottare tecniche di raffreddamento
che finiscono per incidere in modo anche significativo sul costo finale del prodotto.
L’adozione del dual-core significa far lavorare ciascun processore a velocità più moderata, aumentando la performance complessiva ma riducendo il consumo energetico.
Gli analisti guardano con estremo favore questa scelta di Intel, da un lato sostenendo che non fosse più possibile spingere al massimo sulla velocità di clock senza andare a danneggiare altre parti della macchina, dall’altro sottolineando come i fatti e non i banchi di prova abbiano decretato il successo del Pentium M, malgrado la velocità di clock ridotta.
C’è però anche chi solleva qualche problema. In particolare
si lamenta il fatto che quando Intel lanciò l’architettura Pentium
4 nel 2000 promise che sarebbe durata dieci
anni. Con la nuova roadmap, invece, pare che il phase out sia più
vicino, con un rischio di perdita di credibilità presso i produttori di
hardware, già in qualche modo colpiti dagli ultimi ritardi messi a segno da
Intel nel rilascio di Prescott e di Dothan.