Nell’attuale processo di trasformazione digitale l’intelligenza artificiale insieme al cloud e all’Internet of Things sarà sempre più un elemento tecnologico cruciale, che verrà integrato nel business non solo delle grandi aziende, ma anche delle Pmi.
Ci sono già numerosi casi in cui si registrano impatti positivi legati all’introduzione dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali, casi in cui le aziende hanno deciso di automatizzare parti ripetitive e a minor valore aggiunto dei processi stessi, che in precedenza erano gestiti dall’uomo.
Una eventualità che ha permesso una significativa riduzione degli errori e la definizione di nuovi prodotti o servizi. Nel concreto, l’applicazione dell’intelligenza artificiale ha permesso di aprire nuovi mercati, con impatti rilevanti sullo sviluppo del business.
Inoltre, sistemi che prevedono l’ntelligenza artificiale come interprete dei big data raccolti dai sensori IoT e studiati dai software di analytics stanno permettendo a un numero crescente di aziende di prendere decisioni sull’andamento del proprio business anche in modalità real time.
Ma quali sono le linee guida per portare intelligenza artificiale nel business? Lo abbiamo chiesto a un Ceo: Danilo Rivalta di Finix Technology Solutions.
L’intelligenza artificiale, spiega Rivalta, è uno dei tre pillar strategici su cui si basa lo sviluppo di Finix Technology Solutions, insieme alla cybersecurity e all’IoT: “ci saranno sempre più investimenti in questo segmento“.
L’intelligenza artificiale è tra le tecnologie “su cui abbiamo puntato con convinzione – spiega Rivalta – basandoci su approfondite analisi di mercato e sulle forti competenze interne che abbiamo a disposizione, per proseguire il percorso di rafforzamento del nostro posizionamento come hub di innovazione nel campo della trasformazione digitale. In un modo, credo, del tutto inedito in Italia“.
Intelligenza artificiale made in Italy
“Abbiamo scelto – prosegue Rivalta – di promuovere e integrare all’interno della nostra offerta legata all’intelligenza artificiale un ampio ventaglio di tecnologie, know-how e idee prodotte da un network di startup innovative e rigorosamente made in Italy, che abbiamo selezionato con estrema cura, per le quali abbiamo scelto di operare anche come canale di distribuzione sui clienti in tutto il territorio. I nostri professionisti sono costantemente impegnati in un lavoro di scouting, per scovare il talento e la creatività tecnologica, e dar modo a giovani imprenditori italiani di poter esprimere tutto il loro potenziale e trovare palcoscenici sempre più grandi“.
Per fare questo Finix integra le diverse visioni dei partner in base al business dei clienti e le mette a sistema, “offrendo quello di cui gli startupper hanno più bisogno in Italia: non necessariamente i capitali, bensì l’accesso a un mercato fatto di esigenze concrete, di problemi e sfide di business, che l’intelligenza artificiale può aiutare a vincere“.
Rivalta dice che Finix sta lavorando al momento per “democratizzare” l’intelligenza artificiale e renderla più accessibile, “dal punto di vista della comprensibilità, ma anche dei costi” a un numero ampio di soggetti, attraverso le modalità “software as a service” e cloud.
“Ci stiamo molto concentrando sugli investimenti nel settore del retail, dove vediamo un grande potenziale di crescita per l’intelligenza artificiale – conclude Rivalta -. Un settore dove sistemi come chatbot, linguaggio naturale e sistemi Erp basati sull’Intelligenza artificiale saranno in grado di fare la differenza, e decretare il successo di un’impresa, soprattutto nell’era digitale in cui stiamo vivendo“.
Ottimo articolo, incentrato sulla questione più attraente del mondo di oggi è l’intelligenza artificiale, una tecnologia in forte espansione e la tendenza a dominare l’industria futura …. Sento che l’autore sta avendo una grande visione.
Il futuro, peccato esserci arrivati in ritardo.
Il Retail, un mercato lasciato morire dalla precedente gestione, come riaccreditarsi?