Plasmare il futuro digitale dell’Europa e assicurare lo sviluppo antropocentrico delle tecnologie digitali: sono questi gli obiettivi che la Commissione dell’UE intende perseguire mediante la pubblicazione del libro bianco sull’intelligenza artificiale e della strategia europea per i dati.
Alla base delle idee e delle azioni studiate per attuare una trasformazione digitale che sia al servizio di tutti e che rifletta il meglio dell’Europa, la Commissione ha voluto porre cinque concetti chiave: apertura, equità, pluralismo, democrazia e sicurezza.
La strategia digitale dell’UE intende mettere le persone al primo posto e allo stesso tempo aprire nuove opportunità per le imprese, incoraggiando lo sviluppo di tecnologie affidabili e di un’economia dinamica e sostenibile. Nelle intenzioni della Commissione, la strategia europea per i dati e le opzioni strategiche volte ad assicurare lo sviluppo antropocentrico dell’intelligenza artificiale, appena rilasciate, sono solo i primi passi verso il raggiungimento di tali obiettivi.
L’Europa ha l’ambizione di porsi quale leader mondiale nell’intelligenza artificiale trusted, che possa essere utilizzata e applicata in modo sicuro.
Difatti, nel libro bianco la Commissione propone un quadro per un’intelligenza artificiale affidabile, basata sull’eccellenza e sulla fiducia.
In partnership con il settore pubblico e privato, l’obiettivo è quello di mobilitare risorse lungo l’intera catena del valore e creare i giusti incentivi per accelerare la diffusione dell’intelligenza artificiale, anche presso le piccole e medie imprese e mediante la collaborazione con gli Stati membri e la comunità scientifica, al fine di attirare e trattenere i talenti.
I sistemi di intelligenza artificiale, evidenzia la Commissione, possono essere complessi e comportare rischi significativi in determinati contesti, pertanto è essenziale rafforzare la fiducia. Secondo la Commissione, a tal fine sono necessarie norme chiare per regolamentare i sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio senza imporre eccessivi oneri a quelli meno rischiosi.
Per i casi ad alto rischio, come quelli che riguardano la salute, le attività di polizia o i trasporti, i sistemi di intelligenza artificiale dovrebbero essere trasparenti, tracciabili e garantire che vi sia una sorveglianza umana. Le autorità dovrebbero poter effettuare verifiche sui dati usati dagli algoritmi e certificarli, così come accade per i cosmetici, le automobili o i giocattoli. Sono necessari dati privi di distorsioni per addestrare i sistemi ad alto rischio a funzionare correttamente, oltre che per garantire il rispetto dei diritti fondamentali, in particolare la non discriminazione.
Oggi, sottolinea ancora la Commissione, l’uso del riconoscimento facciale per l’identificazione biometrica remota è in genere vietato e può essere utilizzato solo in casi eccezionali, debitamente giustificati e proporzionati, oltre che subordinati a misure di salvaguardia e basati sulla legislazione dell’UE o nazionale. La Commissione dichiara di voler tuttavia avviare un ampio dibattito in merito alle circostanze che potrebbero eventualmente giustificare tali eccezioni.
Per le applicazioni di intelligenza artificiale che presentano un rischio più limitato, la Commissione ipotizza un sistema di etichettatura su base volontaria, a condizione che vengano applicati gli standard più elevati.
Per quanto riguarda l’economia dei dati, la quantità di dati generati dagli operatori economici e dagli organismi pubblici è in costante aumento, ma il potenziale di tali dati resta in gran parte inutilizzato, evidenzia la Commissione.
L’Europa è dotata di tutto ciò che serve per diventare un leader in questa nuova economia dei dati: una solida base industriale, del cui tessuto le PMI sono elementi vitali, le tecnologie, le competenze e, ora, anche una visione chiara.
L’obiettivo della strategia europea per i dati, spiega la Commissione, è garantire che l’UE assuma il ruolo di modello e di guida per le società rese più autonome grazie ai dati.
La strategia punta in primo luogo a creare un vero spazio europeo dei dati, un mercato unico per i dati, al fine di sbloccare i dati inutilizzati per consentirne la libera circolazione all’interno dell’Unione europea e in tutti i settori, a vantaggio delle imprese, dei ricercatori e delle pubbliche amministrazioni.
I cittadini, le imprese e le organizzazioni dovrebbero, secondo la Commissione, avere la facoltà di adottare decisioni migliori sulla base delle informazioni raccolte grazie ai dati non personali. Tali dati dovrebbero essere accessibili a tutti, soggetti pubblici o privati, start-up o mega imprese.
Per conseguire questo, la Commissione proporrà in primo luogo di istituire il corretto quadro normativo per la governance dei dati, l’accesso ai dati e il riutilizzo degli stessi tra imprese, tra imprese e pubblica amministrazione e all’interno delle amministrazioni.
In secondo luogo, la Commissione intende sostenere lo sviluppo dei sistemi tecnologici e della prossima generazione di infrastrutture, che permetteranno all’UE e a tutti gli operatori di avvalersi delle opportunità offerte dall’economia dei dati: essa parteciperà agli investimenti in progetti europei ad alto impatto per gli spazi europei dei dati e per le infrastrutture cloud affidabili ed efficienti sotto il profilo energetico.
Da ultimo, varerà azioni settoriali specifiche volte alla costruzione degli spazi europei dei dati, ad esempio nell’ambito della produzione industriale, del Green Deal, della mobilità o della salute.
Per quanto riguarda le prossime tappe nel piano di trasformazione digitale dell’UE, la Commissione presenterà nel corso dell’anno una legge sui servizi digitali e un piano d’azione per la democrazia europea, proporrà una revisione del regolamento eIDAS e rafforzerà la sicurezza attraverso un’unità congiunta per la cybersecurity.
La consultazione pubblica sul libro bianco sull’intelligenza artificiale resterà aperta fino al 19 maggio 2020. La Commissione sta inoltre raccogliendo riscontri anche sulla sua strategia per i dati.
Alla luce dei contributi ricevuti, la Commissione intraprenderà ulteriori azioni per sostenere lo sviluppo di un’intelligenza artificiale affidabile e di un’economia basata sui dati.
Sul sito della Commissione è possibile consultare sia la strategia europea per i dati che il white paper sull’intelligenza artificiale.