L’emergenza sanitaria non ha risparmiato nessuno, e a causa della pandemia anche l’internet advertising pagherà un prezzo salatissimo: -14% nel 2020, per un totale di 2,8 miliardi di euro, un valore inferiore al quello del 2018.
All’interno del Display advertising, la raccolta pubblicitaria dei Video (in forte crescita negli scorsi anni) calerà del 12% e quella dei Banner del 15%, condizionata soprattutto dalle logiche di Brand Safety delle aziende.
In calo anche la raccolta derivante l’acquisto di spazi sui motori di ricerca (-14%) e sui portali di eCommerce & Classified advertising (-21%). Probabilmente l’unico formato in crescita sarà il Digital Audio advertising, seppure ancora marginale in valori assoluti e con un peso inferiore all’1% del mercato complessivo.
La fruizione dei contenuti Video è sempre più connessa: il 59% degli italiani dichiara di aver accesso almeno ad un servizio SVOD (Subscription Video On Demand) e oggi solamente il 37% (era il 49% solo due anni fa) sceglie i contenuti di proprio interesse tra quelli proposti dal classico palinsesto televisivo.
Il device centrale per vedere questi contenuti rimane comunque il televisore. Il tempo speso su questo dispositivo per fruire dei servizi on demand cresce (passando dal 52% al 55% del tempo complessivo), rimane costante su Pc (22%), mentre cala su Smartphone e Tablet. Crescono inoltre gli individui che accedono a questi servizi attraverso Smart Tv (38% vs 32%) o device da collegare al televisore (25% vs 18%). Non solo: il 66% che accede a questi servizi dichiara di aver cambiato alcune delle sue abitudini per meglio fruire dell’abbonamento. In particolare: il 18% sceglie i titoli su Pc o Smartphone ma poi li collega alla televisione per vederli meglio; il 15% ha acquistato appositamente un device per rendere la propria Tv connessa; il 14% ha appositamente acquistato una Smart Tv.
L’Osservatorio Internet Media rileva che confrontando l’andamento dell’ internet advertising con quella degli altri mezzi, solo la Televisione avrà nel 2020 un calo confrontabile a quello del canale Internet, mentre Radio, Stampa e Out of Home (OOH) avranno decrescite più importanti, ben oltre il meno 20%. La raccolta complessiva a fine 2020 sarà nell’intorno dei 7 miliardi di euro, il dato peggiore da almeno 15 anni. Tv e Internet manterranno la leadership del mercato (con rispettivamente il 42% e il 40% di quota), mentre Stampa (9%), Radio (5%) e Out of Home (4%) si divideranno la parte rimanente.