Siamo alla settima settimana da quando è iniziato il lockdown in tutta Italia e non sappiamo se condividete la nostra sensazione di essere sospesi in un limbo in cui sembra di muoversi a rallentatore. Le curve del contagio accennano a scendere, ma lentissimamente, la vita va avanti, seppure molti di noi sono come reclusi in casa.
Ci sono lo smart working e la didattica online, alla sera c’è solo un po’ di televisione o lo streaming, se vogliamo fare un aperitivo con gli amici sarà soltanto virtuale, via Skype o Zoom. Siamo in attesa che qualcosa succeda ma, per il momento, tutto sembra precario.
Il nostro termometro Internet registra dati che concordano con questa sensazione.
Abbiamo raggruppato tutte e sei le settimane di quarantena già completate: i giorni scorrono uguali uno all’altro, anche su Internet.
Si riesce a scorgere a malapena quando sono state Pasqua (ultima collina a destra in verde) e Pasquetta (prima gobba in azzurro a sinistra); il valore massimo del periodo è per il lancio di Disney+ (venerdì 27 marzo, in rosso). Null’altro da segnalare.
O meglio, quello che rimane sullo sfondo è un’Italia che usa di più Internet stabilmente, a ogni ora del giorno, per tutti i giorni della settimana.
Proviamo a leggere in prospettiva questi dati ricorrenti, per esempio confrontando le medie settimanali (come già abbiamo fatto il mese scorso: leggi l’articolo di marzo).
L’Italia ai tempi del Covid-19 utilizza Internet un buon 40% in più del mese precedente e quasi il 100% in più di due mesi fa.
Immaginiamo pure che ci siano quelli sdraiati sul divano a fare indigestione di serie televisive (ma dopo un mese si arriva a consumare anche i fondi di barile…), ma noi crediamo che si tratti soprattutto dell’Italia che lavora (da casa) e studia (da casa).
Guardando i pattern orari, si nota che il picco del traffico pomeridiano è praticamente pari a quello dell’entertainment serale.
Non solo. Che cosa succedeva prima al lunedì mattina e al venerdì pomeriggio?
C’erano gli spostamenti dei pendolari, i figli da portare o andare a prendere a scuola, le macchinette del caffè.
Ora siamo tutti chiusi in casa e alle 9 di mattina già si accendono i computer, si scarica la posta, si inizia a lavorare. Nel pomeriggio lo stesso, niente palestra, niente shopping, niente aperitivo: fino a quando non arriva l’ora di preparare la cena, il traffico scorre su Internet.
E nei week end, se le mattine sono dedicate a recuperare il sonno (infatti anche il traffico dei nottambuli streaming-dipendenti è un po’ cresciuto) o ad altre attività off-line, nel pomeriggio il traffico sale gradualmente, fino a raggiungere livelli infrasettimanali e possiamo scommettere che a più d’uno, dopo la chat con gli amici e la videochiamata con i parenti lontani, scappi uno sguardo alla posta e alle incombenze lavorative in attesa.
Abbiamo imparato a rispettare le ordinanze di quarantena, lavoriamo e studiamo più di prima, ma per favore, diteci quando potremo tornare a vivere all’aria aperta.