Le TV nazionali all’interno della Ue offrono sempre più spesso contenuti online, che però spesso non sono accessibili in uno Stato diversi da quello di origine.
Questo perché la complessità dell’attuale liberatoria dei diritti d’autore (vale a dire l’ottenimento delle autorizzazioni dei titolari dei diritti) rende difficile la diffusione di tali servizi a livello transfrontaliero.
Ma le cose sono destinate a cambiare presto. Infatti, la Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo sulla proposta di legislazione sul diritto d’autore in materia di programmi radiotelevisivi. Con le nuove norme sarà più facile per le emittenti europee mettere a disposizione determinati programmi nelle dirette televisive o nei servizi di catch-up online e verrà semplificata la distribuzione di una gamma più ampia di canali radiotelevisivi da parte degli operatori di ritrasmissione.
In pratica, tramite Internet si potranno vedere i programmi nazionali anche quando si è al di fuori del proprio Paese di origine. L’accordo, che dovrà essere confermato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’UE nel corso delle prossime settimane, rappresenta un importante passo avanti verso un mercato unico digitale pienamente funzionante.
Andrus Ansip, Vicepresidente e Commissario responsabile per il Mercato unico digitale, ha affermato: “Il nuovo regolamento è in grado di sbloccare una grande quantità di contenuti radiotelevisivi a livello transfrontaliero, dei quali beneficerebbe sia il 41% degli europei che guardano la televisione online, sia i 20 milioni di cittadini dell’UE nati in un Paese diverso da quello in cui vivono.”
Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l’Economia e la società digitali, ha dichiarato: “L’accordo rappresenta un duplice successo per la diversità culturale europea: i cittadini avranno un accesso migliorato all’ampia gamma di contenuti europei e creatori e autori saranno adeguatamente ricompensati per i loro contenuti.
Chi guarda la TV via Internet nella UE
Dai dati raccolti al livello comunitario, il 41% degli europei guarda la televisione online. Percentuale che è ancora più elevata tra le nuove generazioni: il 50% degli europei di età compresa tra i 15 e i 24 anni guarda la TV online almeno una volta alla settimana. Tra gli europei di età compresa tra i 15 e i 45 anni, inoltre, il 19% usa servizi di trasmissione online per guardare serie televisive e film.
La direttiva nella distribuzione dei programmi radiotelevisivi comporterà principalmente tre importanti cambiamenti.
- Il principio del paese d’origine:la direttiva introdurrà il principio del paese di origine (country of origin – COO) al fine di agevolare la concessione di licenze per i diritti relativi a determinati programmi che le emittenti possono offrire nell’ambito dei loro servizi online (trasmissione in simulcast, servizi di catch-up e altri servizi complementari alla trasmissione convenzionale, come la visione anticipata). Grazie a tale meccanismo, le emittenti potranno rendere programmi radio, notiziari televisivi, programmi di attualità e produzioni proprie interamente autofinanziate, disponibili online in tutti i paesi dell’UE.
- La ritrasmissione: sarà offerto un meccanismo per semplificare la concessione di licenze per i diritti nei casi di ritrasmissione di programmi radiotelevisivi, compresi i servizi di ritrasmissione forniti via Internet a determinate condizioni. Il meccanismo dovrebbe contribuire a una più ampia distribuzione di canali radiotelevisivi.
- L’immissione diretta: si tratta di un processo di trasmissione sempre più diffuso tra le emittenti. Le nuove norme garantiranno che i titolari dei diritti siano adeguatamente retribuiti quando le loro opere sono utilizzate nei programmi trasmessi mediante immissione diretta. Forniranno inoltre certezza del diritto alle emittenti e ai distributori coinvolti nel processo.
Una nuova norma che viene da lontano
Ricordiamo che già nel settembre 2016 la Commissione europea aveva proposto un regolamento volto ad agevolare la concessione di licenze per i diritti di alcune trasmissioni online di emittenti e di ritrasmissioni di programmi radiotelevisivi. La nuova proposta rientra in un’iniziativa più ampia volta ad adeguare le norme UE sul diritto d’autore all’era digitale. Integra poi l’esistente direttiva sulla trasmissione via satellite e via cavo che permette già la trasmissione transfrontaliera via satellite e la ritrasmissione via cavo di programmi radiotelevisivi da altri Stati membri. Grazie alla direttiva sulla trasmissione via satellite e via cavo, un gran numero di canali TV sono disponibili in altri Stati membri diversi dallo Stato d’origine.