Lo scenario di mercato che le istituzioni di investment banking si trovano ad affrontare in questo 2017 resta tutt’altro che facile.
Il contesto è fortemente dinamico e i pochi punti fermi sono l’incertezza socio-economica a livello globale e il fatto che non è possibile pensare di tornare ai livelli di profittabilità precedenti alla crisi del 2008.
La conseguenza è che le banche di investimento stanno rivedendo in modo prudente i loro modelli di business riducendo le attività a maggior tasso di rischio – a volte questo ha significato abbandonare interi mercati – e sviluppando modelli interni per impegnare il capitale in modi più sofisticati. In questo scenario, spiega ora Accenture, l’utilizzo di nuove tecnologie digitali è una delle strade principali per recuperare almeno in parte la propria profittabilità.
A dimostrare come le tecnologie digitali abbiano un ruolo chiave nella creazione di nuove opportunità in investment banking è ad esempio l’aumento degli investimenti nelle startup Fintech, che tra il 2010 e il 2015 hanno raccolto qualcosa come 47 miliardi di dollari a livello globale.
Ma anche le classiche banche di investimento si stanno muovendo in campi per loro nuovi in modo da sfruttare la tecnologia per creare opportunità e nuovi modelli di business.
Uno degli ambiti tecnologici più “frequentati” dalle banche di investimento è prevedibilmente il cloud per la sua capacità di abilitare nuovi servizi in poco tempo e con costi maggiormente sotto controllo.
Tra i precursori di questa evoluzione Accenture segnala JP Morgan con il suo cloud privato Gaia, che opera in sinergia con altri servizi di cloud pubblico.
È positivo anche il fatto che le banche partecipino direttamente alla definizione di standard e implementazioni di riferimento per le nuove tecnologie di loro interesse, ad esempio nel settore blockchain con i progetti R3 (che vede coinvolte anche UniCredit e Intesa SanPaolo) e Hyperledger.
Prima viene la semplificazione
Per proseguire positivamente su queste direttrici, spiega Accenture, le banche di investimento devono spingere in particolare su tre aspetti: semplificazione, digitalizzazione, innovazione.
La semplificazione viene considerata la chiave per incrementare le opportunità di crescita e migliorare i servizi di investment banking verso i clienti. Nel prossimo futuro le banche dovranno diventare ancora più “semplici” identificando le aree di business su cui puntare, riducendo i costi, definendo strategie di localizzazione e aumentando il loro livello di automazione dei processi grazie all’intelligenza artificiale.
Di digitalizzazione se ne è già parlato molto e più che approcciarla le banche di investimento devono accelerare la loro adozione aumentando gli investimenti relativi e partecipando in società e consorzi che si occupano di tecnologie digitali. Per il 2017 Accenture considera come priorità la creazione di una digital workforce più pronta a gestire lo sviluppo di nuove esperienza per i clienti e ad accelerare la transizione al cloud delle banche stesse.
L’innovazione è già da tempo nel DNA dell’investment banking, ammette Accenture, ma nell’era del dopo-crisi del 2008 si è focalizzata prevedibilmente su compliance e ottimizzazione del capitale. Sono temi ancora fondamentali ma ora l’innovazione va ripensata anche in altre direzioni, come ad esempio l’uso dei ledger distribuiti con blockchain.