iPhone 4S si prende la rivincita su Android

Le statistiche pubblicate da Nielsen evidenziano un dato indiscutibile: il nuovo iPhone 4S avrebbe talmente catalizzato l’interesse degli acquirenti da provocare un netto balzo in avanti per Apple che si avvicina al valore fatto registrare da Google Android. Recuperato il divario di giugno.

Sebbene l’indagine riguardi il mercato americano, si tratta di un dato di sicuro interesse. Tra gli utenti che hanno acquistato un nuovo smartphone nel corso dell’ultimo mese di dicembre, il 44,5% – secondo i dati resi noti quest’oggi da Nielsen – si sarebbe orientato su un Apple iPhone. La fetta di utenza che avrebbe invece scelto Android sarebbe pari, invece, al 46,9%. RIM, con i suoi Blackberry, invece, non sarebbe andata oltre il 4,5%.

Le statistiche pubblicate da Nielsen evidenziano un dato indiscutibile: il nuovo iPhone 4S avrebbe talmente catalizzato l’interesse degli acquirenti da provocare un netto balzo in avanti per Apple che si avvicina al valore fatto registrare da Google Android. Basti pensare che durante la scorsa estate il divario tra coloro che avevano optato per il sistema operativo “made-in Mountain View” e coloro che avevano scelto dispositivi a cuore iOS era molto più marcato: 61,6% per Android, 25,1% per gli iPhone, 7,7% per i BlackBerry.

Che l’interesse si sia concentrato, nell’ultimo periodo dell’anno, sull’iPhone 4S è evidente: per gli analisti di Nielsen, il 57% di coloro che hanno acquistato un iPhone a dicembre, hanno selezionato dagli scaffali proprio l’ultima versione. Successo evidente anche dai primi giorni in cui l’iPhone 4S è stato posto in commercio: 4 milioni di esemplari venduti nel primo fine settimana, più del doppio rispetto alla “domanda” registratasi nel caso dell’iPhone 4.

La tendenza relativa all’ultimo trimestre del 2011 pone però, sempre secondo Nielsen ancora saldamente in testa Android (46,3%) mentre Apple e RIM seguono al secondo e terzo posto con il 30% ed il 14,9% dell’utenza. Molto più staccato Windows Phone che per il momento non supera il 4,6%.

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