Bene i preordini: si parla già di consegne a tre settimane. In Europa qualche problema per la compatibilità con le reti Lte.
Alla fine, a quanto pare, di febbre da iPhone 5 si dovrà davvero parlare.
Perché, nonostante qualche scetticismo della vigilia, alla fine il boom di preordini c’è davvero stato.
Un boom tale che ha esaurito nel giro di poche ore le scorte disponibili, ha fatto slittare i tempi di consegna di qualche settimana e, cosa che di certo farà piacere agli azionisti, ha spinto il titolo Apple al rialzo, chiudendo con un +1,2% nell’ultima seduta della settimana.
I preordini hanno fatto il “sold out” della prima produzione, tanto che sia il sito statunitense, sia quelli europei già segnano tempi di consegna compresi tra le due e le tre settimane, fino al massimo di un mese, a partire dalla data di commercializzazione del nuovo iPhone.
Questo significa che nei Paesi nei quali il preordine è possibile, ad esempio in Francia, Germania e Inghilterra, le consegne partiranno dal 12 ottobre, mentre possibili ritardi potrebbero esserci in Italia, dove la commercializzazione prenderà il via dal prossimo 28 settembre.
Negli Stati Uniti, coinvolti nella commercializzazione di iPhone 5 sono i carrier come At&t, Verizon e Sprint, che, pur non rilasciando cifre, danno chiare indicazioni per significativi volumi di preordinato.
Similmente stanno accettando preordini retailer come Wal-Mart e Best Buy e la speranza per questi operatori è quella di non arrivare al sold out nella prima ora di apertura, per limitare il malcontento dei clienti.
Il problema Lte
Se da un lato i primi segnali sembrano confortare analisti e investitori sul successo del nuovo gadget, qualche osservatore solleva qualche dubbio in merito al mercato europeo.
In questo caso, il problema non è né il prezzo né la disponibilità, quanto il tipo di connessione e nello specifico nella compatibilità con le reti Lte europee.
Se il nuovo iPhone, infatti, ben funzionerà sulle reti americane, non sarà invece compatibile con le reti a banda larga mobili europee: il telefono utilizza infatti la banda a 1.8 GHz, che in Europa viene ancora prevalentemente dedicata alle comunicazioni voce, mentre i servizi 4G utilizzano gli spettri 800 MHz e 2.6 GHz.
È vero, Apple produrrà tre modelli, uno per At&t, uno per Sprint e Verizon e uno per il resto del mondo. Ma in prima battuta questo ”resto del mondo” includerà solo Deutsche Telekom in Germania e Everything Everywhere nel Regno Unito, vale a dire i soli carrier che utilizzano le frequenze giuste.
E se anche qualche osservatore ipotizza una prossima versione, che includa anche gli altri operatori, appare chiaro che per player come Vodafone e 02, la situazione attuale viene letta come svantaggiosa, se non addirittura come ostacolo.
Non solo.
Non è solo una questione di concorrenza, ma più in generale di sviluppo del mercato.
Per molti di loro, si osserva, il lancio di iPhone 5 doveva rappresentare un contributo allo sviluppo e al lancio delle reti 4G, ma la scelta di Apple sembra aver privilegiato il mercato domestico e asiatico, lasciando l’Europa nelle retrovie.