Le due società presentano le loro soluzioni per l’ultimo nato di casa Apple, mentre la Free Software Foundation non risparmia critiche.
A pochi giorni dal lancio del nuovo iPhone 3G e dall’inizio delle attività dell’iPhone AppStore, è interessante vedere quali, tra le società che sviluppano soluzioni per il mondo business, hanno già pronte soluzioni specifiche per il nuovo dispositivo Apple.
Tra i primi ad approdare sul melafonino Oracle, che ha reso disponibile il suo Business Indicators, che consente ai direttori finanziari delle società di avere una visione degli ultimi dati finanziari, nonché una serie di alert sull’andamento delle vendite o su specifiche problematiche segnalate dai clienti.
Dal canto suo, Salesforce ha rilasciato Salesforce Mobile for iPhone, che consente la visualizzazione e la gestione di informazioni che vanno dallo stato dei clienti, all’andamento delle vendite, passando per l’assegnazione di eventi e attività anche ai colleghi.
E mentre le voci di supporto si moltiplicano, fuori dal coro si fa sentire Free Software Foundation, che elenca cinque buoni motivi per evitare l’ultimo di casa Apple.
In primo luogo perché l’iPhone blocca il software libero: gli sviluppatori devono passare da Apple che diventa la sola a poter decidere cosa ciascun utente può installare sul proprio dispositivo.
In secondo luogo perché l’iPhone appoggia e supporta il Drm (Digital Restrictions management).
In terzo luogo perché l’iPhone di fatto potrebbe consentire ad altri di tenere traccia degli spostamenti dell’utente a sua insaputa.
In quarto luogo, perché l’iPhone non supporta formati Drm-free quali Ogg Vorbis e Theora.
Infine, ma questa è più una provocazione, perché all’orizzonte ci sono alternative migliori.