Apple Pay sta crescendo. Da Cupertino non danno cifre precise sull’andamento del servizio ma è chiaro l’interesse di Apple nell’estenderlo a più nazioni possibile e anche, tempi tecnici permettendo, in fretta. Quello su cui gli osservatori finanziari sono scettici è il ritorno economico che può garantire: il margine negoziato con VISA e MasterCard è dello 0,15 percento e in questo modo anche un’esplosione di Apple Pay non cambierebbe le economie dell’azienda, seppure potrebbe essere un altro incentivo a usare Watch e iPhone.
Ora Brian Nichols di InvestorPlace porta avanti un’ipotesi suggestiva: Apple potrebbe acquisire American Express investendo circa 60 miliardi di dollari. In questo modo si porterebbe in casa un vero e proprio circuito di pagamento e potrebbe capitalizzare due fenomeni: la crescita delle transazioni via smartphone e i margini che American Express ricava dalle sue transazioni.
Una delle caratteristiche che Nichols mette in evidenza della clientela di American Express è che per certi versi assomiglia a quella “storica” di Apple: disposta a spendere più della media per prodotti di qualità. Questo garantisce ad Amex margini operativi superiori a quelli delle altre carte di credito. E questo business classico comunque resterebbe.
Con un sistema di pagamento proprio, Apple potrebbe poi intercettare direttamente una buona fetta dei pagamenti eseguiti da smartphone che, si stima, potrebbero raggiungere nel 2019 i 1.000 miliardi di dollari l’anno. Nichols ipotizza che metà di questi pagamenti potrebbero essere fatti via iPhone, con il nuovo Apple Pay-Amex, e Apple ne ricaverebbe il classico 2-4 percento di commissioni, pari a 10-20 miliardi di dollari.