Con un’indagine che ha riguardato 41 paesi del Vecchio Continente, l’European Audiovisual Observatory ha fotografato la situazione del VOD (video on demand) e dei video fisici in Europa.
Queste statistiche mostrano che il numero totale di famiglie che si abbonano alla pay-TV continua ad aumentare e che l’IPTV rappresenta il 25% del totale. Nel contempo, la trasmissione via cavo risulta stagnante da 5 anni e si è interrotta la crescita del satellite.
Dominano i gruppi americani
Lo studio mostra anche che i gruppi americani rappresentano il 72% del fatturato dei primi 50 gruppi audiovisivi (era il 66% nel 2012), una classifica che vede la piattaforma di streaming Netflix al 15° posto.
Il tempo dedicato quotidianamente alla visione di contenuti è in leggero calo (-0,3% dal 2012 al 2017), con un più marcato decremento per Danimarca, Islanda, Lettonia, Norvegia e Regno Unito. La media per Paese varia dal minimo di 1 ora e 40 minuti dell’Islanda alle 5 ore e 46 minuti della Romania.
L’offerta SVOD (subscription video on demand) rappresenta oggi il 72% dei ricavi dei servizi pay-per-view in Europa, servizi che hanno visto una crescita del 45% annua tra il 2013 e il 2017. Per contro, il mercato del video fisico sta seguendo un naturale fase di calo: 14% l’anno tra il 2013 e il 2017, con una diminuzione più pronunciata del DVD (-16%) rispetto al Blu-Ray (-7%).