Aumentano in Italia le connessioni Adsl e a pagamento, bene anche la liberalizzazione dell’ultimo miglio
Il fatturato delle imprese della telefonia fissa e mobile cresce di poco, ma aumenta anche la concorrenza nel settore: sono questi i punti salienti dalla rilevazione annuale dell’Istat sulle società di telecomunicazioni.
Secondo l’Istituto nazionale di statistica, nel 2006 le imprese di telefonia fissa e mobile rilevate erano 27 (contro le 23 del 2005) ed impiegavano 85.903 addetti, con una riduzione rispetto all’anno precedente (89.381 occupati) che ha interessato gli operatori di maggiori dimensioni. Il giro d’affari complessivo ha fatto registrare una crescita moderata, passando dai 47.172 milioni di euro del 2005 ai 47.952 rilevati nel 2006. Anche il fatturato per addetto è aumentato rispetto all’anno precedente (+5,65%), per un valore pari a 558 mila euro. Gli investimenti complessivi ammontavano a 6.837 milioni di euro, mentre quelli per addetto sono risultati pari a 80 mila euro, con un valore decisamente più elevato nelle imprese più piccole (144 mila euro).
La telefonia fissa
Nel settore della telefonia fissa, i servizi prevalentemente offerti dalle imprese sono costituiti da linee telefoniche analogiche o digitali (PSTN/ISDN). Al 31 dicembre 2006 le linee attive erano pari a circa 27 milioni; di queste, il 68,2 per cento è costituito da utenze residenziali e il restante 31,8% da utenze affari. L’offerta di servizi di telefonia fissa proviene prevalentemente da aziende di medio-grandi dimensioni: in particolare, i servizi PSTN/ISDN sono offerti per la quasi totalità (99,5%) da imprese con 100 addetti e oltre. La tecnologia più diffusa nel settore della telefonia fissa è ancora quella digitale xDSL, con circa 7,4 milioni di abbonati al 31 dicembre 2006. Il 45,8% delle aziende offre servizi in linea dedicata (punto-punto). Alla fine del 2006, le linee mobili attive erano 81,6 milioni, mentre le carte telefoniche prepagate ammontavano a circa 73,7 milioni.
Ricavi delle imprese di telefonia fissa per tipologia – Anno 2006 | |
Composizione percentuale sui ricavi delle imprese di telefonia fissa) | |
TIIPOLOGIE DEI RICAVI | VALORI PERCENTUALI |
Ricavi da installazione (attivazione) del servizio telefonico e accesso alla rete telefonica | 19,8 |
Ricavi da chiamate telefoniche nazionali extra-distrettuali | 4,6 |
Ricavi da chiamate telefoniche nazionali verso rete mobile | 12,3 |
Ricavi da servizi di accesso e connessione Internet xDSL | 8,1 |
Ricavi da servizi di accesso e connessione Internet dial-up | 1,8 |
Ricavi da traffico internazionale | 3,2 |
Ricavi dall’affitto di circuiti diretti analogici e numerici | 3,1 |
Ricavi da servizi di interconnessione e terminazione | 13,8 |
Ricavi da chiamate a servizi di informazione ed a valore aggiunto | 4,1 |
Ricavi derivanti dalla vendita/affitto di apparati telefonici | 3,1 |
Altri ricavi | 19,7 |
Fonte: Fonte:Istat, Rilevazione sulle imprese di telecomunicazioni, anno 2006 |
La crescita dell’unbundling
Fra il 2005 e il 2006 sono raddoppiate le linee di accesso in modalità ULL (Unbundling Local Loop, la cosiddetta liberalizzazione dell’ultimo miglio, che consente all’utente di disdire il proprio contratto da Telecom e aderire alle offerte di telefonia fissa degli altri operatori), passate da 1,9 milioni a 3,8. Nel 2006 il traffico telefonico su rete fissa era costituito per il 42,8% da chiamate verso lo stesso distretto (abbonati con lo stesso prefisso), per il 20,3% verso altri distretti nazionali (abbonati con prefisso diverso), per il 20,1% da chiamate verso numerazioni non geografiche (esclusa rete mobile), per il 12,6 % verso rete mobile e per il rimanente 4,2% da traffico internazionale sulla rete fissa.
Le voci del traffico mobile
Il traffico telefonico su rete mobile è rappresentato, nel 55,4% dei casi, da chiamate verso la rete mobile dello stesso operatore e nel 23,4% verso quella di una differente compagnia. Le telefonate dai cellulari verso rete fissa sono pari al 15,6%, mentre il traffico internazionale su rete mobile è del 3,1%. I ricavi delle imprese di telefonia fissa provengono per il 19,8% da attivazioni di linee e canoni di abbonamento alla rete telefonica, per il 12,3% da chiamate nazionali da fisso a mobile e per il 13,8% da servizi di interconnessione e terminazione. L’importanza relativa delle voci di ricavo delle imprese di telefonia fissa nel 2006 è rimasta sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente. Tuttavia gli utili derivanti da servizi di accesso e connessione Internet xDSL hanno registrato l’incremento più consistente, passando dal 5,6% nel 2005 all’8,1% del 2006. Nella voce “Altri ricavi” (pari al 19,7% del totale) confluiscono i ricavi derivanti da altre attività quali i servizi informatici e accessori, le reti di trasmissione, ecc. Per le imprese di telefonia mobile, la principale fonte di guadagno è rappresentata dalla voce interconnessione e terminazione (20,5 %). Seguono le chiamate telefoniche nazionali verso rete mobile di uno stesso operatore (15,7%) e verso altre compagnie (14,3%); più staccati i ricavi da SMS (10,6%).
Ricavi delle imprese di telefonia mobile per tipologia – Anno 2006 – Anno 2006 | |
(Composizione percentuale sui ricavi delle imprese di telefonia mobile) | |
TIIPOLOGIE DEI RICAVI | VALORI PERCENTUALI |
Ricavi da canoni di abbonamento | 7,4 |
Ricavi da chiamate telefoniche nazionali verso rete fissa | 7 |
Ricavi da chiamate telefoniche nazionali verso la rete mobile di altro operatore (off net) | 14,3 |
Ricavi da chiamate telefoniche nazionali verso la rete mobile dell’operatore (on net) | 15,7 |
Ricavi da traffico internazionale | 8 |
Ricavi da interconnessione e terminazione | 20,5 |
Ricavi da SMS | 10,6 |
Ricavi da chiamate a servizi di informazione ed a valore aggiunto | 4,2 |
Ricavi derivanti dalla vendita/affitto di apparati telefonici | 5,8 |
Altri ricavi | 6,5 |
Totale | 100 |
Fonte: Fonte:Istat, Rilevazione sulle imprese di telecomunicazioni, anno 2006 |
Gli Internet Service Provider (ISP)
Nel 2006, sono state 146 le imprese che hanno dichiarato di svolgere, in modo prevalente o secondario, attività di fornitura di accesso ad Internet (Provider), per un totale di 74.737 addetti. Il fatturato complessivo è di 25.442 milioni di euro (+7,1% rispetto al 2005), prodotto quasi interamente dalle società di maggiori dimensioni (24.509 milioni di euro di fatturato e 73.261 addetti). I servizi di connessione offerti agli utenti finali sono costituiti da 2,8 milioni di utenze Internet gratuite, in netto calo rispetto all’anno precedente (5,8 milioni di utenze) e 8,8 milioni di linee a pagamento che, invece, sono in aumento (7,1 milioni nel 2005). Di queste ultime, il 45,8% è rappresentato da utenze di tipo flat , ovvero abbonamenti di accesso a Internet a prezzo fisso, indipendentemente dal tempo di connessione. Per quest’ultimo tipo di utenze, si evidenzia rispetto al 2005 una crescita particolarmente rilevante nell’offerta delle imprese di minore dimensione.
Dati economici strutturali delle imprese Internet Service Provider – Anno 2006 (valori assoluti) |
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CLASSI DI ADDETTI | Numero di imprese rilevate | Addetti | Fatturato totale (migliaia di euro) | Fatturato per addetto (migliaia di euro) | Investimenti materiali e immateriali (migliaia di euro) | Investimenti per addetto (migliaia di euro) |
1-99 | 137 | 1.476 | 932.584 | 631 | 83.473 | 57 |
100 e oltre | 9 | 73.261 | 24.509.416 | 335 | 3.919.124 | 54 |
Totale | 146 | 74.737 | 25.442.000 | 340 | 4.002.597 | 54 |
Fonte:Istat, Rilevazione sulle imprese di telecomunicazioni, anno 2006 |
Aumenta la velocità delle connessioni
La distribuzione per area geografica delle utenze Internet è rimasta stabile rispetto al 2005, con quote relativamente più elevate nel Nord-ovest (30,1%) e nel Mezzogiorno (27,1%) rispetto al 22,2% del Centro e al 20,6% del Nord-est. Dal punto di vista della modalità di trasmissione, la rapida tendenza riscontrata negli anni passati all’aumento del numero delle connessioni a banda larga, ha portato nel 2006 a registrare la frequenza massima in corrispondenza delle utenze con velocità di download superiori a 2 Mbit/s (da 2,1 nel 2005 a 4,7 milioni nel 2006), con una parallela diminuzione della numerosità delle linee fino a 399 Kbit/s e da 400 Kbit/s a 1,99 Mbit/s, che passano rispettivamente da 6,2 e 4,6 milioni di utenze attive del 2005 a 3,3 e 3,5 milioni di utenze nel 2006. Tra il 2005 e il 2006 si è quindi verificata una riqualificazione dell’offerta di banda determinata dal contemporaneo calo delle utenze internet gratuite e dal progressivo spostamento delle utenze Internet verso velocità più elevate di trasmissione (sia in download che in upload).
I servizi offerti dalle imprese
Le principali tipologie di offerta delle imprese ISP sono costituite dalla fornitura dei servizi di posta elettronica (95,4%), dalla registrazione di dominio (92,9%), dai servizi di hosting (90,8%) e dalla vendita di prodotti software o hardware (82,8%). L’offerta dei servizi Wi-Fi erogati dal 50,3% degli operatori costituisce la tipologia di servizi più in crescita (era il 34,4% nel 2005). Quasi tutti i servizi sono offerti più frequentemente in termini relativi dalle grandi imprese che dalle piccole, e per il VoIP il divario è ancora più consistente.