Italia, Regno Unito e Belgio promuovono il nuovo Small business act

La proposta della Commissione europea mira ad allargare l’accesso al credito e a rendere più favorevoli le normative europee

Italia, Regno Unito e Belgio approvano la revisione dello Small Business Act (Sba) promossa dalla Commissione europea. In una dichiarazione congiunta, il ministro per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani, il ministro britannico per le imprese Mark Prisk, e quello per le piccole e medie imprese belga, Sabine Laruelle, hanno sottolineato che la revisione proposta manda un segnale chiaro circa la centralità delle piccole e medie imprese per l’economia europea. I tre ministri hanno perciò chiesto alla Commissione europea di «valorizzare ulteriormente lo Small Business Act, assicurando che le decisioni prese a Bruxelles migliorino le condizioni ambientali di business per le Pmi e permettendo uno scambio di vedute più trasparente e sistematico tra gli stati membri, attraverso un Forum con i Ministri competenti per mettere in comune le varie esperienze. Continueremo a portare avanti strategie nazionali per incoraggiare le aziende e sostenere le nostre piccole imprese, e lavoreremo insieme in Europa per rimuovere tutte le barriere esistenti. Dobbiamo assicurarci che le aziende siano in grado di ottenere i finanziamenti necessari e possano avere un immediato beneficio dalle nuove opportunità offerte dal mercato».

I progressi dello Sba
A partire dal 2008, quando fu varata la prima versione dello Small business Act, ben 100.000 Pmi europee hanno usufruito degli strumenti finanziari del programma quadro Competitività e innovazione, permettendo la creazione di oltre 100.000 posti di lavoro. Numerose sono state le normative e i regolamenti introdotti grazie allo Sba: ad esempio la direttiva sui ritardi di pagamento, adottata nel 2010, che impone alle pubbliche amministrazioni di pagare i loro fornitori entro 30 giorni, così da migliorare il flusso di cassa delle imprese. Nella maggior parte degli Stati membri i tempi e i costi di costituzione di una società sono stati notevolmente ridotti; per una società a responsabilità limitata la media Ue è scesa da 12 giorni e 485 euro nel 2007 a 7 giorni e 399 euro nel 2010.

Le proposte di riforme
Per tenere conto degli sviluppi recenti della situazione economica ed allineare lo Sba alle priorità della strategia “Europa 2020” e migliorare ulteriormente le condizioni in cui operano le Pmi, la Commissione ha proposto un riesame del testo in alcuni settori ritenuti prioritari. Innanzitutto l’accesso al credito, che dovrà essere allargato grazie a un sistema di garanzia rafforzato. L’esecutivo comunitario propone anche un piano d’azione per migliorare l’accesso delle Pmi al credito, compreso l’accesso ai mercati dei capitali di rischio, nonché misure dirette a informare gli investitori delle opportunità offerte dalle piccole e medie imprese. La Ue pensa poi a misure per facilitare il recupero dei crediti transfrontalieri, a una revisione del sistema di normazione europea per rendere le norme più favorevoli alle Pmi e più accessibili. Il nuovo Sba cercherà di assistere le Pmi nell’applicazione delle regole dell’etichettatura d’origine e a far fronte alle sfide della globalizzazione e del cambiamento climatico.

Il nuovo Mister Pmi
Tra le novità spicca la recente nomina di Daniel Calleja a Mister Pmi. «Sarà il guardiano dello Small Business Act, il punto di riferimento delle Pmi in seno alla Commissione europea – ha spiegato Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e responsabile per l’Industria -. Questa nomina rappresenta un segnale importante, un cambio di marcia anche a livello di governance». In questo contesto di attenzione per le piccole medie e imprese, l’Italia, che è stato il primo Paese europeo a recepire la direttiva dello Small Business Act, è pronta a fare la sua parte: «Siamo convinti che bisogna insistere soprattutto su tre linee direttrici: favorire l’accesso al credito, aumentare il sostegno alle reti d’impresa e stimolare investimenti in ricerca e innovazione. È fondamentale, in quest’ottica, coordinare le iniziative comunitarie, a cominciare proprio dallo Sba, con altre politiche di sviluppo come quelle dell’agenda Europa 2020», ha dichiarato il ministro Romani.

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