È ancora fresco l’annuncio di Apple che Jony Ive, il suo Chief Design Officer, lascerà entro l’anno l’azienda per fondare la propria società di design, e, come era abbastanza facile prevedere, già si rincorrono numerose le ipotesi e le speculazioni sul perché ciò avvenga. Speculazioni a cui ha risposto in maniera diretta il Ceo di Apple, Tim Cook, come vediamo più avanti.
A quanto pare, sin dall’indomani dell’annuncio, a molti il fatto che le strade di Apple e di Jonathan Ive stessero per separarsi non è apparso totalmente come un fulmine a ciel sereno.
Secondo un report di Bloomberg, il divorzio ufficializzato alla fine di giugno di quest’anno era già in corso da anni, da quatto anni, per l’esattezza.
Al genio di Jony Ive si deve il design di prodotti che hanno cambiato la storia di Apple e, molto probabilmente, del mercato dei dispositivi digitali, tra cui i device portatili iPod, iPhone, iPad e Apple Watch.
Tuttavia, proprio dopo il lancio di Apple Watch, nel 2015, le responsabilità operative e le presenze di Ive in Apple sono andate sempre più attenuandosi, secondo quanto scrive Bloomberg: dopo anni di attività intensa, era giunta l’ora di alleggerire un po’ il carico di lavoro.
Nel 2017 Apple aveva poi annunciato che Ive aveva ripreso alcune delle responsabilità di leadership, tuttavia, sempre secondo Bloomberg, questo nuovo cambio di rotta è stato più nominale che effettivo, e la sostanza di un progressivo “disimpegno” sembra non sia mutata, in termini di presenza operativa a Cupertino.
Secondo un altro report del Wall Street Journal, proprio l’intenso lavoro di progettazione e sviluppo che ha portato all’Apple Watch, nonché alcuni disaccordi sul prodotto con altri dirigenti di Cupertino, avrebbe portato Ive ad allontanarsi da Apple.
Il Wall Street Journal riporta anche alcune voci di frizioni, in determinate circostanze, con altri team di sviluppo di Apple, proprio a causa della presenza non costante di Ive in azienda. Un Jony Ive descritto come sempre più “disconnesso” da Apple, negli ultimi anni.
Solo per stanchezza e desiderio di ritmi meno convulsi, o anche per una sorta di disaffezione per la “nuova Apple”?
Non potrebbe aver pesato, sul rapporto tra Jonathan Ive e Apple, la prematura scomparsa di Steve Jobs, con cui il designer aveva un rapporto molto stretto? Non potrebbe essergli mancati quell’approccio visionario e quell’ossessione per il design di prodotto, che Ive condivideva con Jobs? Avrà iniziato a sentirsi non più a ”casa propria”, Ive, in una Apple che preferisce puntare sulle iterazioni di prodotto, sui servizi e sulla forza finanziaria, piuttosto che su idee dirompenti e rivoluzionarie?
Non possiamo saperlo e probabilmente non lo sapremo mai. Certo è che l’uscita di Jony Ive da Cupertino fa sorgere spontaneo l’interrogativo: Apple sarà ancora in grado di rivoluzionare il mercato, come tante volte ha fatto in passato? Ma soprattutto: Apple desidera ancora creare prodotti rivoluzionari?
Una cosa è certa, almeno fino a questo punto: in un messaggio inviato a Dylan Byers, reporter di NBC News e MSNBC, è lo stesso Ceo di Apple, Tim Cook, con una presa di posizione molto decisa e abbastanza insolita per Cupertino, a definire “una storia assurda” quella raccontata nel report del Wall Street Journal.
Sarebbe un racconto, sostiene con toni forti Tim Cook, che non corrisponde alla realtà e che distorce relazioni, decisioni ed eventi riguardanti Apple.