Kindle, in attesa degli editori italiani

A colloquio con Steve Kessel, Vice President Worldwide Digital Media in Amazon. Kindle è ora International. Mancano però gli accordi con gli editori locali.

A Milano Steve Kessel arriva di fatto insieme ai primi Kindle destinati ai clienti italiani.
Vice President Worldwide Digital Media in Amazon, Kessel del Kindle è praticamente il padre e questa tappa milanese ha un po’ il sapore del debutto in società per un dispositivo oggi disponibile in una versione international wireless non più solo negli Stati Uniti, ma in 100 Paesi diversi, Italia inclusa.

Racconta dei sei anni di lavoro che hanno preceduto la nascita del Kindle, della volontà di migliorare la percezione e la user experience con i libri elettronici grazie a un dispositivo che avesse in sè tutte le caratteristiche dell’usabilità e del confort, con un design gradevole, ma non invasivo, con uno schermo leggibile anche in pieno sole, che non facesse rimpiangere la pagina stampata.

Fondamentale, nella progettazione del Kindle – racconta – è stato garantire all’utente una esperienza positiva, arricchendo il testo stampato di una serie di funzionalità importanti, quali il dizionario, la possibilità di prendere note e appunti durante la lettura, la possibilità di ingrandire il font per non affaticare la vista“.

E poi c’è quel richiamo che ricorda tanto gli albori degli Mp3 player: la possibilità di portare sempre con sè un’intera libreria. Di libri, nel Kindle, ce ne stanno su per giù 1500, ma quel che conta è l’approccio che Amazon propone.
Every book, ever printed, in any language in 60 seconds” è il motto di Jeff Bezos e Kessel spiega: “Ci rivolgiamo a utenti che da sempre amano leggere e che acquistano i libri. L’opportunità che offriamo è di scegliere il testo che desiderano leggere, da un catalogo che oggi conta oltre 250.000 titoli ed è in continua espansione, e averlo disponibile sul loro Kindle in meno di un minuto. Senza aver bisogno di cercare uno spot Wi-fi, senza aver bisogno di un computer o di una connessione dedicata, ma semplicemente sfruttando la rete 3G, senza costi aggiuntivi“.

Soprattutto, Kessel cerca di ridurre le resistenze che inevitabilmente il libro elettronico incontra. “Le persone leggono di più e non è proprio detto che smettano di acquistare il libro fisico, anzi“.
Le due letture proseguono su binari paralleli e complementari, sembrerebbe. E a quanto sembra, non è nemmeno detto che il libro elettronico debba per forza essere un manuale o un tesdto tecnico. “Da quel che vediamo, con i libri elettronici si seguono le stesse dinamiche che si registrano sui libri cartacei: romanzi, letteratura di fantascienza, gialli, libri per l’infanzia. Sono rappresentate tutte le categorie e tutte sono richieste dai nostri clienti“.

Certo, il fatto che la maggior parte dei libri oggi disponibili sia in lingua inglese può creare qualche resistenza all’adozione da parte degli utenti italiani o comunque di Paesi non anglofoni.
Ed è chiaro l’invito che Amazon da mesi sta facendo agli editori locali, perchè rendano disponibili i loro cataloghi anche in versione elettronica. Kessel, però, non è in Italia per siglare o annunciare accordi.
Non abbiamo una timeline precisa per questo. Non posso perciò dire se entro la fine dell’anno o l’anno prossimo avremo accordi con qualche editore italiano. Di certo ci stiamo lavorando, ma senza obblighi temporali“.

Parimenti non parla di concorrenza, Kessel, nè di Google e delle diatribe in corso, nè dell’ultimo nato di casa Barnes & Noble. E se nei confronti di Google si limita a dire che “noi abbiamo un’esperienza completa sul mondo dell’editoria“, contro il diretto concorrente gioca la carta dell’esperienza: “Kindle è frutto di anni di lavoro. E c’è voluto molto tempo per arrivare a un risultato soddisfacente per i nostri clienti“.

Ribadisce invece l’interesse verso il mondo della scuola, sia attraverso gli accordi con editori specializzati in libri di testo, sia attraverso le sperimentazioni con scuole e università negli Stati Uniti.
Nelle scuole, però potrebbe servire anche un Kindle a colori.
Certo, però al momento non esiste una tecnologia che abbia la stessa resa, lo stesso confort, la stessa leggibilità dell’inchiostro elettronico che noi oggi proponiamo sul Kindle. Ci stiamo però lavorando. E quando ci sarà, siate certi che la proporremo sul nostro lettore“.

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