Se il suo funzionamento si rivelerà efficace, Car-E di KLM potrebbe diventare un aiuto prezioso per tutti i passeggeri in tutti gli aeroporti.
È anche una dimostrazione di come tali tecnologie possano trovare sviluppo non solo in grandi progetti quali le automobili autonome.
Ci possono essere invece applicazioni sicuramente di profilo più basso, a livello di impatto sul mercato. Ma che nondimeno possono aiutare nella vita di tutti i giorni, e trovare implementazioni concrete più immediate.
Ma veniamo al nostro Car-E.
Non si tratta semplicemente di un portaborse robotizzato. Anche se questo è indubbiamente uno dei grandi vantaggi del dispositivo, in grado di trasportare fino a 38 kg di peso. Già risparmiarci il peso del bagaglio andando in giro per l’aeroporto, è un bel sollievo. Ma c’è dell’altro.
Car-E ci guida nell’aeroporto
Care-E di KLM è un vero e proprio assistente personale tuttofare. Esegue la scansione della carta d’imbarco, carica i trolley e segue i passeggeri ovunque desiderino andare. Car-E è anche “intelligente”, oltre che collegato in tempo reale con il database di arrivi e partenze. Ciò gli consente di essere sempre informato su eventuali cambi di orario o di gate. Può pertanto guidare il passeggero verso l’imbarco giusto, risparmiando stressanti giri a vuoto. Agisce quindi non solo da carrello per i carichi, ma anche da guida smart, per facilitarci gli spostamenti in aeroporto.
Un contenuto tecnologico sofisticato viene dunque messo a disposizione di tutti, in un impiego tanto semplice quanto prezioso. Tecnologie quali il telerilevamento laser Lidar, per evitare collisioni e ostacoli, o la mappatura dello scalo in 2D. Oppure, ancora, la camera Rgb-D per scansionare le carte d’imbarco e otto misuratori di distanza a ultrasuoni. Inoltre non ci saranno barriere linguistiche tra i passeggeri e i loro assistenti personali. Il dispositivo comunica mediante dei familiari suoni non verbali. Oltre che con le animazioni visualizzate sul display Led 4K che è un po’ il “volto” di Car-E.
L’aiuto di un assistente di questo tipo è chiaramente molto utile soprattutto negli aeroporti di grande dimensione. KLM eseguirà questa prima fase di sperimentazione negli scali di San Francisco e New York. Queste prove sul campo aiuteranno KLM a stabilire le modalità di introduzione del nei principali hub del vettore. A partire, naturalmente, dallo scalo Schiphol di Amsterdam.