Konica e Minolta si fondono

L’obiettivo è cercare un rafforzamento nel mercato delle fotocamere, oggi dominato dai produttori di apparati digitali

7 gennaio 2003 L’accordo sarebbe cosa fatta. Konica ha intenzione di acquisire la rivale Minolta, in un’operazione che comporterà sì un taglio di circa 4.000 posti di lavoro, ma le dovrebbe consentire di riguadagnare il terreno perduto a favore di Sony e Canon nel settore delle fotocamere digitali.
L’operazione dovrebbe avere un valore di circa 1.6 miliardi di dollari, stima fatta sulla base del valore di Minolta sul mercato, e dovrebbe costare un taglio di rica il 10% nella forza lavoro delle due strutture da qui al 2005, consentendo però da qui al 2006 un incremento del 24% nelle vendita.
L’acquisizione è piuttosto complessa, non solo in considerazione della gamma di prodotti a listino di entrambe le aziende (si va dalle pellicole alle fotocamere digitali, dalle stampanti alle fotocopiatrici), ma anche e soprattutto in considerazione del fatto che, a detta degli analisti, le due società non risultano essere leader di mercato in nessuno dei segmenti sui quali operano, né lo saranno dopo il merge.
Ma la posta in gioco è alta: tenere salda una posizione sul mercato delle fotocamere oggi fortemente minacciata dai produttori nipponici di apparati digitali. Tenendo però presente che al momento per Konica il business delle fotocamere (tradizionali e non) pesa per circa un terzo dell’intero fatturato e che per Minolta si parla di circa un quinto dell’intero giro d’affari.
L’intesa raggiunta dalle due aziende amplia un accordo di collaborazione preesistente nell’area delle fotocopiatrici e dei toner.
La neocostituita società si chiamerà Konica Minolta Holding e sarà guidata dall’attuale presidente di Konica Fumio Iwai.

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