L’ Europa vuole ottimizzare wireless e spettro radio

La Commissione europea spinge per promuovere l’innovazione tramite la condivisione dello spettro radio. E serve un inventario.

Lo spettro radio è una risorsa preziosa ma anche
limitata. È utilizzata sempre più frequentemente per un’ampia gamma di
applicazioni in svariati settori ed è una precondizione per la banda
larga wireless.

L’incremento esponenziale della domanda, trainata
dall’informatica mobile, dai punti di accesso WiFi, ma anche dalle reti
elettriche intelligenti e dall’automazione industriale, significa che
l’Europa deve avvalersi di questa risorsa limitata in modo più
efficiente rispetto al passato.

La crescente domanda di collegamenti senza fili sta raggiungendo i
limiti dello spettro radio disponibile. In altri termini non esistono
altre frequenze libere nello spettro e il costo della riattribuzione per
nuovi usi è elevato.

Per ottimizzare i vantaggi di tali modalità di
condivisione dello spettro radio, occorre eliminare gli ostacoli
normativi e offrire incentivi a livello dell’Ue.

La Commissione europea, allora, ha reso noti i
piani per affrontare la crescita del traffico sulla rete mobile e senza
fili, consentendo alle tecnologie wireless, fra cui la banda larga, di
condividere l’uso dello spettro radio.

Come prima misura del nuovo programma Ue sulla politica dello spettro radio,
la Commissione invita le autorità di regolamentazione a sostenere
l’innovazione senza fili controllando ed eventualmente ampliando le
bande armonizzate del mercato interno per le quali non è richiesta
alcuna licenza (le cosiddette bande non soggette a licenza) mediante
opportune misure che rientrano nei poteri decisionali della Decisione spettro radio.
Invita
anche a promuovere un approccio normativo coerente in tutta l’Ue volto
a condividere i diritti di sfruttamento, che offra stimoli e certezza
giuridica a tutti gli utenti che possono condividere le risorse dello
spettro radio.

La realizzazione dell’inventario dello spettro
fornirà informazioni relative all’uso delle bande di frequenza e quindi
faciliterà l’individuazione di opportunità di condivisione nel mercato
unico sia per le frequenze soggette a licenza sia per quelle che non lo
sono.
Una volta individuate, anche le opportunità di condivisione
vantaggiose potranno essere registrate nell’inventario come riferimenti
per altre zone geografiche o per usi analoghi su bande di frequenza
diverse.

La Commissione sollecita il sostegno del Parlamento europeo e del Consiglio al fine di istituire questo contesto normativo più avanzato in Europa.

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