In un’intervista, Mario Enrique Guidi, Direttore Business Unit ICN Carrier di Siemens in Italia, delinea il futuro delle reti a larga banda e lo scenario dei nuovi servizi
La larga banda è nei fatti e gli sviluppi nel settore ottico e delle reti ad altissima velocità stanno ponendo le basi non solo per un nuovo approccio architetturale al problema delle infrastrutture trasmissive ma anche aprendo la strada a nuove generazioni di servizi atti a rendere fruibili applicazioni convergenti e, in prospettiva a breve e medio termine, con una forte caratterizzazione mobile.
“Mobile e fisso convergeranno e renderanno disponibili numerosissimi nuovi servizi” è il parere di Guidi, che ha illustrato come l’approccio di Siemens veda il futuro centrarsi su quella che definisce la “Next Generation Networks” che combina la qualità della voce con la potenzialità di IP, che però non si concretizza in meri prodotti ma che rappresenta una vera e propria impostazione strategica.
Alla base dell’approccio di Siemens vi è il fatto che all’operatore non viene più richiesta la sola fornitura di capacità di accesso o capacità trasmissiva ma bensì viene richiesto di porre in atto una strategia volta sempre più all’erogazione di contenuti in modo da costituire un punto di one stop shopping tramite il quale accedere su richiesta a servizi evoluti e dinamici.
Il problema che sta emergendo è cosa danno i fornitori, in termine di soluzioni e servizi, per aiutare i Carrier ad adeguare in tal senso la loro strategia di offerta e cioè come creare servizi che permettano di far fronte ad esigenze per gruppi di user in settori quali il manifatturiero, la salute, i trasporti, l’education, eccetera.
“Le piattaforme architetturali Siemens sono volte proprio a permettere una transazione a questo nuovo modello di proposta in base al quale il carrier può sviluppare infrastrutture evolute che integrano trasporto, servizi e contenuto e lo erogano in modo flessibile e dinamico” ha illustrato Guidi.
Per ciò che riguarda la piattaforma, questo approccio si è concretizzato in Siemens ICN nella realizzazione di una architettura riferita come SURPASS volta alla costruzione di infrastrutture ad elevata capacità trasmissiva e su larga scala in grado di permettere l’erogazione di servizi estensivi di telefonia IP abbinati a servizi standard supplementari e che integrano applicazioni voce e dati. Una delle componenti di base in termine di servizi è invece la possibilità di utilizzare strumenti di gestione per creare ed erogare rapidamente nuovi servizi mediante l’utilizzo di interfacce di tipo aperto.
Peraltro, ha illustrato Guidi, pur trattandosi di una rete completamente IP, gli apparati che traducono in pratica l’architettura permettono anche di integrare le infrastrutture esistenti di tipo TDM in modo da rendere possibile agli operatori la realizzazione di una migrazione morbida.
SURPASS, che comprende a livello di trasporto anche apparati per la realizzazione di infrastrutture di backbone ottico e di accesso ad elevata capacità, ha il suo focus in Surpass MMA, ovverosia una vera e propria architettura atta a rendere rapidamente fruibili applicazioni multimediali.
“La scelta strategica di Siemens è stata quella di adottare protocolli standard di mercato” ha commentato Guidi.
La scelta strategica di evolvere verso un contesto aperto comincia a pagare il dividendo e le ha in effetti permesso di accelerare nello sviluppo di servizi e di sviluppare una forte collaborazione con partner specializzati proprio nel campo di quelle applicazioni e dei contenuti che sono il punto focale degli interessi degli operatori.
Ad esempio, con Ubiquity Software ha sviluppato server SIP e soluzioni per il brokeraggio di applicazioni, con Comverse soluzioni di comunicazione unificata, con Iperia soluzioni di voice mail e con Broadsoft servizi di call waiting, conferenza e follow me. Questi servizi, residenti su server quali NT o SUN accedono alla architettura SURPASS tramite API standard di mercato.
L’obiettivo di Siemens appare poi molto preciso.
“Vogliamo aiutare a costruire modelli di business value molto chiari ” ha commentato infatti Alessandro Pastore, responsabile marketing della business unit Carrier.
Per far questo Pastore ritiene che il modello esistente di accesso broadband in Italia debba essere adeguato alle nuove esigenze consumer e business, dove le revenues si basano sostanzialmente ancora sul numero dei subscriber e con margini decrescenti a causa dell’elevata competitività del mercato.
Il nuovo modello, su cui Siemens punta, sposta il break even delle revenues per customer aprendo al cliente la possibilità di sottoscrivere servizi in modo dinamico ( quello che è riferito in letteratura come auto provisioning) mentre l’operatore ha, da sua parte, la possiblità di differenziare l’offerta di servizi tramite portali di nuova generazione e l’integrazione della tariffazione flat rate con tariffazioni addizionali derivanti dall’utilizzo, su richiesta, di ulteriori servizi a valore aggiunto.
Giuseppe Saccardi