Stando ai dati resi noti dalla società di ricerca statunitense, che sull’argomento ha condotto un’indagine per conto di Colt, tra le società di medio-grandi dimensioni cresce la propensione all’investimento in soluzioni innovative in ambito Tlc.
28 maggio 2002 La banda larga e i servizi a essa connessi
piacciono alle aziende italiane di medio-grandi dimensioni. A decretarlo è la
società di ricerca Idc che, per conto di Colt – diretta interessata che opera
nel settore – ha interpellato un campione di 200 aziende, che hanno
dichiarato di stanziare annualmente circa 8mila euro per promuovere
investimenti nell’ambito delle Tlc.
A
quanto pare, il quadro delineato dalla società statunitense evidenzierebbe una
spiccata evoluzione verso un utilizzo crescente di Internet e dei servizi basati
sul suo protocollo, soprattutto per la creazione di intranet ed extranet
aziendali. Non a caso, i dati dell’indagine confermerebbero che, se l’84%
dell’intero campione intervistato possiede un proprio sito aziendale, il 68%
dispone di un network interno e, nel 25% dei casi di un network per comunicare
verso l’esterno. La palma degli utilizzatori maggiori, neanche a dirlo, spetta
alle società che gravitano intorno ai servizi finanziari e al mondo dei media,
mentre l’industria e la sanità locale apparirebbero ancora molto in ritardo
nell’adozione dei servizi di nuova generazione.
Insomma, quello interpellato
apparirebbe come un campione di aziende estremamente Web service-oriented, tanto
che il 70% dichiarerebbe di utilizzare servizi di housing e hosting,
evidenziando, nel contempo, un ricorso crescente ai servizi di connettività a
banda larga, soprattutto all’interno delle aziende di grandi dimensioni.