Minsait (parte di Indra Company) si occupa consulenza negli ambiti della trasformazione digitale e dell’information technology. Focalizza l’offerta su proposte basate su soluzioni end-to-end, con un elevato grado di segmentazione e con un focus sulla trasformazione. Propone una suite di prodotti proprietari con marchio Onesait.
Sul tema della blockchain abbiamo intervistato Adriano Gerardelli, direttore financial services di Minsait in Italia.
LE INTERVISTE DI 01NET – LA TECNOLOGIA BLOCKCHAIN
Le tecnologie blockchain sono di estrema attualità e le loro applicazioni sono destinate a diventare sempre più rilevanti in numerosi settori nei quali possono essere fondamentali i concetti di
Secondo l’osservatorio Blockchain & Distributed Ledgerdel Politecnico di Milano continuano ad aumentare i progetti di blockchain in ambito internazionale, ma il mercato italiano sembrerebbe ancora in fase di attesa nonostante il favore dei consumatori per ambiti quali criptovalute, NFT, DeFI e così via. Cosa ne pensa del mercato italiano e soprattutto in quali ambiti le blockchain potrebbero essere usate con favore e proficuamente da aziende e istituzioni italiane?
La blockchain è una delle tecnologie emergenti alla quale guardiamo con maggiore interesse per l’impatto che sta avendo in tutti i settori. In Italia non si percepisce ancora appieno l’impulso che questa tecnologia può apportare sia ad aziende private che alle pubbliche amministrazioni, soprattutto in termini di tracciabilità e trasparenza.
L’attenzione ad oggi viene rivolta soprattutto alle speculazioni finanziarie che hanno preso particolarmente piede su ambiti contigui che sj poggiano su tecnologia blockchain, quali ad esempio cryptocurrencies, DeFi ed NFT.
L’attenzione viene rivolta soprattutto alle speculazioni finanziarie che si poggiano su tecnologia blockchain, quali ad esempio cryptocurrencies, DeFi ed NFT.
Al contempo l’incremento di notorietà di questa tecnologia non si riflette in investimenti di aziende private e pubbliche amministrazioni: come riportato infatti anche dall’Osservatorio del PoliMi il mercato italiano vive in una fase di attesa con investimenti pari a 28 milioni nello scorso anno per progetti blockchain, in linea con quelli degli anni precedenti. In Minsait, al fine di valutare e proporre l’applicazione della tecnologia in ambiti corporate, sia privati che pubblici, è stata istituita già nel 2015 un’unità internazionale specializzata in progetti blockchain che opera attivamente in numerosi settori: energetico, finanziario, amministrativo, agroalimentare, della GDO e dei trasporti, per citarne alcuni.
Secondo il suo parere, la blockchain potrebbe essere veramente la base di quella che viene chiamata come “next web revolution”, o Internet decentralizzato (Web 3) e in che modo?
La blockchain rappresenta sicuramente una delle innovazioni più disruptive dopo l’avvento del web. La definizione Web 3 rende l’idea dell’ennesima evoluzione del web rispetto a come lo conoscevamo finora.
Dalle pagine statiche del Web 1, passando per l’internet delle piattaforme del Web 2, fino ad arrivare alla decentralizzazione basata su blockchain del Web 3, con i dati che non sono più conservati da un unico owner ma sono distribuiti e accessibili su una rete di nodi globale. Inoltre gli Smart Contracts (o Dapps, applicazioni decentralizzate), gli NFT (Token non fungibili), la DeFi (Finanza decentralizzata) e le DAOs (Organizzazioni autonome decentralizzate) sono strumenti abilitati dalla blockchain che rivoluzionano e rivoluzioneranno il ruolo degli utenti da semplici consumatori a parte attiva del processo con potere decisionale e con certificazioni di proprietà di asset digitali.
Ci può fare una panoramica della vostra offerta specifica in ambito della fornitura di soluzioni blockchain?
Lavoriamo con tecnologie open source Hyperledger (Fabric e Besu), standard per le piattaforme blockchain aziendali, che consente controlli avanzati sulla privacy soprattutto in merito alla condivisione di dati sensibili all’esterno. Posso fare alcuni esempi concreti di implementazioni a livello globale.
La nostra offerta in ambito blockchain serve numerosi settori, da quello energetico a quello amministrativo e, passando per il mondo finanziario, tocca anche l’economia circolare.
Con una grande utility abbiamo realizzato un sistema basato su blockchain che garantisce ai propri clienti la provenienza dell’energia elettrica da fonti rinnovabili e che genera l’emissione digitale di certificazioni energetiche verdi come token non fungibili (NFT).
Nel settore dell’economia circolare abbiamo creato un ecosistema per gestire il processo di raccolta, selezione e riciclaggio basato su blockchain con l’obiettivo di ridurre i costi e l’impatto ambientale aumentando la trasparenza ed il tasso di ritorno dei materiali riciclati.
Con aziende agroalimentari abbiamo fornito consulenza identificando le opportunità per migliorare l’efficienza, la qualità e aumentare le vendite, ad esempio, attraverso un metodo di tracciabilità analitica per i prodotti agroalimentari utilizzando la blockchain al fine di aumentare la qualità e la percezione di sicurezza alimentare tra i consumatori, oltre a prevenirne le frodi.
Indra è tra i soci fondatori di Alastria, consorzio di aziende e istituzioni, per la realizzazione di un’infrastruttura blockchain semi-pubblica, autorizzata in Spagna, sulla quale abilitare servizi con efficacia giuridica ed in conformità alle normative europee.
Nel settore finanziario stiamo partecipando al programma CBDC (Central Bank Digital Currency) con tecnologie open source per supportare la definizione delle modalità di applicazione della tecnologia per rispondere alle esigenze specifiche in ambito pagamenti on/off-line, sicurezza e privacy, oltre ad aver sviluppato un pilota per l’erogazione di green bonds tramite tecnologia blockchain.
Nel settore delle pubbliche amministrazioni, per clienti internazionali, abbiamo contribuito a sviluppare protocolli di voto elettronico su tecnologia blockchain al fine di renderli “autocertificati”.
Collaboriamo infine con i principali provider tecnologici per promuovere la blockchain ed offrire servizi sia in cloud che on-premise.