Parte in causa del business delle aziende italiane, l’Ict non solo cura, ma anche guarisce la carenza di competitività. è questo il parere di Alessandra Brambilla di Hp Italia
Maggio 2005, Se la malattia del nostro Paese è l’arretratezza
(si parla di un tasso di innovazione legato alle Pmi tra i più bassi
di quelli europei), l’Ict potrebbe diventare il medico della situazione. Ne
è convinta Alessandra Brambilla, direttore delle business
partner operation di Hp Italia. Ma la sua analisi va oltre questo semplice aspetto.
Ci sono aziende italiane che fanno parte di un circolo virtuoso e che sono inserite
naturalmente in un ambiente che presta attenzione all’innovazione proprio perché
il loro settore è innovativo. Sono aziende che acquistano Information
technology, ma è anche probabile che abbiano una "macchina"
legata agli acquisti che è molto capace a gestire prezzi e bisogni.
Là dove c’è bisogno di competenza
Altre aziende, invece, la Brambilla le definisce all’interno di un circolo vizioso.
Fanno fatica a crescere e a districarsi rispetto alla concorrenza. Clienti "ossi
duri", magari per poca lungimiranza tecnologica, ma con tanto bisogno di
supporto, analisi e consigli. Probabilmente la giusta misura sta in un portafoglio
di clienti equilibrato. Di sicuro è questo uno spaccato molto reale di
ciò che il cliente italiano business è diventato. Medico si diceva
e non curatore fallimentare. Per cui non bisogna farsi trascinare, ma trascinare.
Perché la buona salute del cliente dipende anche dal rivenditore Ict.