La “condivisione” in laboratorio

Al Tivoli Lab di Roma si fa ricerca sul cloud computing, ma se ne fa uso anche internamente.

IBM non si limita a vendere tecnologie
o modelli come il cloud computing,
ma ne fa anche uso interno.
È quanto accade, per esempio, al
Laboratorio software Tivoli di Roma,
dove si fa ricerca sul cloud e molti
altri temi legati all’innovazione, ma
si lavora anche facendo leva sulle
potenzialità di questo modello.
Non solo, ma dalla sperimentazione
interna possono nascere soluzioni
che poi diventano parte dell’offerta
standard di IBM per il mercato.
In particolare, nel laboratorio Tivoli di Roma il modello
cloud è stato utilizzato per le attività di test e sviluppo,
facendo leva su un’infrastruttura sviluppata internamente
già da tempo. A Roma, così come nelle altre “fabbriche
del software IBM” sparse nel mondo (nove in tutto), sono
assegnate aree di sviluppo e il personale condivide il lavoro e
attinge alle risorse necessarie utilizzando quotidianamente
servizi disponibili su cloud.
Sulla base di questa esperienza,
IBM ha costruito la propria offerta
di Development & Test on Cloud
oggi disponibile per tutti i clienti che
vogliano “provare” il proprio nuovo
software progettato in-house prima
di mandarlo in produzione.
Al Tivoli Lab lavorano circa 600
persone, suddivise in parti uguali
fra ricerca & sviluppo propriamente
detta e “solution labs”, dove si
customizzano i prodotti sulla base
delle esigenze dei clienti.

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